di redazione CF
Giovani e occupazione: un dettagliato report di Confartigianato Imprese traccia luci ed ombre di un binomio che potrebbe rappresentare un ottimo asset di rilancio nel sud delle Marche.
I dati sono elaborati dall’Ufficio Studi dell’Associazione e partono dal tasso di occupazione under 35 nelle province sul totale della popolazione:
Nelle Marche la variazione 2019-23 è +2,4 (+3,3 in Italia) e di +0,2 rispetto al 2022 (+1,2 in Italia).
Per quanto riguarda il totale delle imprese gestite da under 35, notiamo nelle province (dati 2023):
Nelle Marche le imprese giovanili sono il 6,9% del totale e le giovanili femminili il 29,1% sul totale delle giovanili (in Italia 8,5% e 27,8%).
Percentuali di rilevanza anche per le imprese artigiane gestite da under 35, con:
E il trend demografico dei giovani 15-34 anni?
La variazione nelle Marche è del -18,8% (-17,4% in Italia).
Doveroso fare anche una riflessione sull’annosa questione delle difficoltà nel reperire risorse, con questo mismatch che ha un peso rilevante sulle MPI. Prendendo a riferimento i dati provinciali, si nota che le imprese impiegano oltre 6 mesi per trovare:
Un divario che pesa per ben: 42 milioni di euro nell’Ascolano; 33 milioni nel Fermano e 66 milioni nel Maceratese.
«Quello che vediamo per quanto riguarda i territori di riferimento – il commento di Enzo Mengoni, presidente territoriale Confartigianato Imprese Macerata, Ascoli Piceno, Fermo – è che l’occupazione under 35 sta avendo una certa vitalità ed è per lo più in ripresa. Anche nel Fermano: qui, nonostante valori negativi rispetto al pre-covid e al 2022, la percentuale di occupati under 35 resta comunque alta. Andamento discreto, perché bisogna sottolineare che non andiamo così veloci come la media regionale e nazionale. Invece, dobbiamo credere e puntare sulle potenzialità dell’imprenditoria giovanile, visto che le realtà gestite da under 35 hanno una rilevanza in termini di numeri nelle nostre province. Soprattutto quelle guidate da giovani imprenditrici. Non dimentichiamoci, inoltre, i dati sulla mobilità degli universitari, che è in calo». Attenzione, quindi, perché un cambio di passo è già in atto.
Negli ultimi sei anni (2016-22), infatti, il passaggio generazionale ha interessato: il 5,9% delle imprese nell’Ascolano; il 4,8% nel Fermano; il 10,1% nel Maceratese. Nei prossimi 5 anni si prevede un possibile passaggio generazionale: nel 6,3% delle imprese nell’Ascolano; nel 7,3% delle imprese nel Fermano e nell’11,8% delle imprese nel Maceratese.
«È fondamentale allora, mai come adesso, mettere in campo tutte le azioni utili ad incentivare l’occupazione giovanile – prosegue Mengoni – riducendo così anche il preoccupante dato sui Neet (giovani che non studiano, non lavorano, non si formano) che in Italia interessa un numero importante di giovani. Sotto questo aspetto siamo presenti con Imprendere Srl, nostro ente di formazione, nell’ampio progetto “Neet Stop”, che vede capofila la Cooperativa Il Faro. Ci stiamo inoltre attivando coinvolgendo gli istituti superiori del territorio per presentare loro una serie di progetti che vadano oltre la tradizionale alternanza scuola-lavoro, con percorsi capaci di avvicinare in più occasioni e con nuovi strumenti gli studenti al mondo del lavoro. Quindi, bisogna mettere i giovani nelle condizioni di orientarsi tra le varie opportunità che Stato e Regione Marche offrono, perché ci sono appetibili possibilità: per questo il nostro Ufficio Bandi e Contributi è sempre a disposizione per studiare un business plan di successo».
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