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“Voci di Cambiamento: Migrazione, Missione e Sviluppo integrale”: l’incontro della diocesi di Fermo

PORTO SAN GIORGIO - Appuntamento per riflettere sul tema delle esperienze all'estero e sulle migrazioni. L'incontro sarà martedì 11 giugno, alle 21, alla chiesa Sacra Famiglia. Presente l'arcivescovo Mon. Rocco Pennacchio

Si svolgerà martedì 11 giugno, alle ore 21 presso la Parrocchia Sacra Famiglia di Porto San Giorgio l’incontro dal titolo “Voci di Cambiamento: Migrazione, Missione e Sviluppo integrale”. L’evento, promosso dalla Caritas Diocesana di Fermo e dall’Ufficio Missionario, sarà aperto dalle testimonianze di esperienze concrete in corso di realizzazione nei Paesi in via di sviluppo (in particolare in Africa). Dopo le testimonianze di esperienze concrete, ci sarà la riflessione a cura di
Simone Breccia, direttore della Caritas Diocesana di Ancona-Osimo. L’intervento conclusivo sarà a cura di Mon. Rocco Pennacchio, Vescovo della Arcidiocesi di Fermo e Presidente Comitato per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, organismo della Conferenza Episcopale Italiana.

«L’iniziativa si inserisce nel percorso di riflessione avviato dal cammino sinodale – fanno sapere dalla diocesi – che ha fatto emergere una maggiore collaborazione tra gli Uffici Pastorali e un coinvolgimento attivo della comunità. Le testimonianze che verranno presentate sono, infatti, frutto di impegno della Chiesa locale verso i Paesi in via di sviluppo, come, ad esempio, l’esperienza di don Oreste Habiyambere impegnato nelle attività della scuola a Ruhengeri in Rwanda; tra i relatori anche una coppia di giovani missionari laici, Sirio e Martina, che da alcuni mesi sono impegnati a Robe, in Etiopia.

Barbara Moschettoni, direttrice della Caritas Diocesana di Fermo, sottolinea: «E’ molto importante far conoscere le numerose esperienze attive nei Paesi in via di sviluppo (come ad esempio l’Africa) che, sono spesso i Paesi, da dove partono i migranti e richiedenti asilo, che sfuggono da questi territori proprio per ricercare migliori condizioni di vita, opportunità di formazione e lavorative, ovvero poter accedere alle cure e servizi sanitari minimi». «La Chiesa italiana ha molto investito (negli ultimi anni) nella campagna denominata “Liberi di partire, liberi di restare” che, ha permesso di finanziare attività di carattere sociale e sanitario a favore delle fasce più deboli, soprattutto a favore di minori e vittime di tratte, e progetti in ambito socio- economico per la promozione di opportunità lavorative, così come di sostenere l’educazione, formazione e la sanità nei Paesi in via di sviluppo» concludono dalla diocesi.


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