Fratelli d’Italia si conferma, con le Europee, primo partito anche nel Fermano. Il partito della Meloni incassa un solido 35,33%. Dietro, il Pd al 21,07 che ha portato all’elezione di Matteo Ricci. Forza Italia-Noi Moderati si assesta su un 9,81% staccando di pochi decimali il Movimento 5 Stelle (9,29%). La Lega, invece, è all’8,02%. Azione al 3,48%.
Da un confronto con i dati regionali emerge che FdI nel Fermano va meglio della media regionale (32,9%) al contrario del Pd (25,50%). Sostanzialmente stabili il M5S (9,68%) e Lega (8,19%) mentre nella nostra provincia FI-Noi Moderati va meglio che su scala regionale (7,01%). Azione si ferma al 3,31%.
A pochissime sezioni dal completamento dello spoglio, su scala nazionale, i risultati delle Europee 2024 sembrano piuttosto chiari. Fratelli d’Italia è il primo partito, sfiorando il 30%. Il Pd centra un ottimo 24%, mentre i Cinque Stelle crollano sotto il 10%. Nell’alveo del centrodestra Forza Italia centra l’obiettivo, anche questo caso attestandosi intorno al 10% e tenendosi alle spalle una Lega che regge ma che, almeno nelle parole del suo leader in campagna elettorale, auspicava ben altri traguardi (sicuramente lontani anni luce dal 34% del 2019). Bene, molto bene Alleanza Verdi e Sinistra che va oltre il 6%. Non si può dire altrettanto per la lista Stati Uniti d’Europa capitanata da Matteo Renzi e Azione – Siamo Europei di Carlo Calenda che non c’entrano il 4%. I risultati della III Circoscrizione dell’Italia Centrale ricalcano il dato nazionale, mentre nelle Marche l’unica differenza è il posizionamento della Lega, che resta davanti a Forza Italia.
Tra il partito della premier Meloni e i dem guidati da Elly Schlein la forbice si amplia nel Fermano, con Fratelli d’Italia, dicevamo, oltre il 35% e il Pd di poco sopra il 21%, a consolidare una tendenza che negli ultimi anni ha visto modificarsi radicalmente il quadro politico locale e, gioco forza, quello amministrativo.
Terzo posto ad una Forza Italia capace di spingersi a ridosso del 10%, inseguita da Cinque Stelle e leghisti (questi ultimi distanziati di quasi 2 punti percentuali).
Queste elezioni, inoltre, ci consegnano come nel 2019 un record negativo per il nostro territorio: 48,69% i votanti (a livello nazionale il dato si è attestato al 49,69%), numeri che ci collocano all’ultimo posto a livello regionale, dove brilla invece il 62,45% della provincia di Pesaro Urbino. Segno che, nonostante i 22 Comuni al voto, in questa piccola ma dinamica parte d’Italia resta una disaffezione per la politica che ha raggiunto un livello a dir poco preoccupante. Un altro dato, oltre a quelli dei singoli partiti e movimenti, sul quale riflettere. E con una certa urgenza.
Andrea Braconi
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