Monsignor Rocco Pennacchio, Arcivescovo Metropolita di Fermo, il Priore della Confraternita SS. Spirito e Sacramento Giuseppe Malaspina, il Parroco Don Marino Ramadori sono lieti di invitare la comunità a festeggiare, oggi pomeriggio, la conclusione dei lavori di miglioramento sismico ed interventi di restauro necessari a seguito dei danni subiti in occasione del sisma del 2016 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso a Ortezzano.
Un attento lavoro di consolidamento e restauro è stato possibile grazie ai fondi derivanti dall’Ordinanza Commissariale n°105 del 17 settembre 2020 nella quale era incluso e finanziato – appunto – l’intervento sulla Chiesa di Santa Maria del Soccorso – Ordinanza 395/2020: 360 ID Reg. n. 6124 del piano di Opere di miglioramento sismico ed interventi locali finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 Agosto 2016.
L’Arcidiocesi di Fermo, in qualità di Ente Attuatore, ha proceduto nell’intervento il cui progetto è stato redatto dall’architetto Dania Cataldi e dall’ingegner Vincenzo Mammarella che hanno ricoperto anche l’incarico di direttore dei lavori; i lavori sono stati eseguiti ditta esecutrice Evandri Pietro di Monte Vidon Combatte; Responsabile tecnico della procedura: geometra Demetrio Catalini. L’intervento è stato interamente finanziato grazie all’Ordinanza 105 del 17 settembre 2020 per un importo pari a 154.737,10 euro +iva.
«Un ringraziamento particolare – si legge nella nota dell’Arcidiocesi – va indirizzato alla sindaca di Ortezzano, Carla Piermarini, che ha sempre favorito e sostenuto l’iter. L’intervento di risanamento statico ed adeguamento sismico è stato concepito – sottolineano i due progettisti – non solo come mero adeguamento delle strutture alle azioni sismiche ma è stato inserito in un più ampio progetto di restauro e risanamento globale dell’edificio monumentale. In questo modo si è risposto alle esigenze di ottenere opportuni livelli di sicurezza da un punto di vista strutturale nel pieno rispetto del pregio architettonico dell’edificio. Si ritenuto necessario procedere con un approccio interdisciplinare che tenesse conto sia degli aspetti architettonico-artistici del manufatto (anche in relazione al suo contesto storico) sia degli aspetti tecnici (che vanno dal rilievo, allo studio dell’edificio, alle modalità costruttive, ai materiali, ad un’analisi dei quadri fessurativi attuali e ad un’analisi della sua storia sismica). Alla luce di ciò i principali interventi hanno riguardato la copertura e il consolidamento di murature ed intonaci nonché l’inserimento di catene».
Note storiche sulla Chiesa di Santa Maria del Soccorso
La Chiesa di Santa Maria del Soccorso, posta al centro di Ortezzano, adiacente all’attuale sede comunale, venne ricostruita quasi completamente nel 1450 sopra l’antica chiesa chiamata Santa Maria delle Grazie. La chiesa originaria aveva dimensioni minori rispetto all’attuale che venne ingrandita nel 1585, e poi nuovamente nel 1759, anno a cui risale il campanile. A partire dal XVIII secolo la chiesa, originariamente ubicata al di fuori delle mura cittadine, entra a far parte del borgo. Nel 1956 venne allungato il presbitero e costruita la cappellina della Madonna.
La chiesa ha una pianta a croce greca e al suo interno conserva, in una cappella laterale, i resti di un affresco del 1323 ad opera del monaco benedettino Giacinto di Morro di Valle raffigurante Santa Maria delle Grazie e i Santi Gerolamo e Maria Maddalena in ricordo dell’omonima chiesa, poi andata distrutta. La chiesa antica aveva un solo altare ma già dal 1728 gli altari sono tre e quello maggiore è ornato da una tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino e i santi Girolamo, Sebastiano, Francesco e Agostino, opera universalmente riconosciuta al pittore monterubbianese Vincenzo Pagani. Oltre a diverse opere degne di nota all’interno della chiesa sono conservati: una pregevole via Crucis di scuola romana, un fac simile della Bibbia aurea di Borso D’Este, vetrate in mosaici policromi istoriati, arazzi posti ai lati dell’altare e provenienti dalla Reggia di Caserta, un mosaico in oro che corre lungo il cornicione interno, e un organo costruito nel 1751 da Giuseppe Attili, uno degli esponenti della scuola di Montecarotto.
Sicuramente risalente al secolo XV è l’affresco con una Madonna che è stato staccato e oggi posizionato in una cappella laterale a croce greca. Risale invece ai primi decenni del Cinquecento un pregevole dipinto dell’artista Vincenzo Pagani con la raffigurazione della “Madonna in Trono con il Bambino tra i santi Girolamo e Sebastiano”, posto sull’altare maggiore; altre opere da menzionare sono una tela di Carlo Maratta con iconografia di Santa Maria del Carmelo con i santi Luigi di Francia, Francesco, Antonio da Padova e le sante Apollonia e Lucia, una Via Crucis di Antonio Liozzi, di scuola romana del XVIII secolo, e un organo del 1747 dell’ortezzanese Giuseppe Attili. L’attuale costruzione risale al 1585, quando furono eseguiti lavori di ampliamento, mentre il campanile fu innalzato nel 1759, con delle campane risalenti al 1504 e 1591, sopra ad esso e sulla cuspide vi è stata posta una croce di Lorena a due bracci: particolare dovuto al patrono delle Confraternite San Luigi IX re francese, proveniente dalla casa dei Lorena. (Notizie tratte dalla Relazione storica – parte integrante del progetto – redatta dai tecnici incaricati)
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