Grande gioia lunedì scorso a Ortezzano, in concomitanza con la tradizionale festa del Voto, per la riapertura al pubblico e al culto della Chiesa di Santa Maria del Soccorso, in seguito a interventi di messa in sicurezza, miglioramento sismico e restauro resisi necessari a causa dei danni subiti durante il sisma 2016. Prima della riapertura del portone principale, il priore della Confraternita del SS. Spirito e Sacramento Giuseppe Malaspina, insieme al parroco, don Marino, al sindaco Carla Piermarini e al presidente della Provincia Michele Ortenzi, ha portato i saluti ai presenti, sottolineando quanto le Chiese siano luoghi fondamentali e significativi per le piccole comunità oltre che rappresentare un inestimabile patrimonio architettonico e artistico.
«Sono emozionata e felice di poter rientrare nella Chiesa di Santa Maria del Soccorso insieme ai miei concittadini dopo anni di attesa. È un momento di ritorno alla normalità, perché questa – il commento del sindaco Carla Piermarini – è la Chiesa dove normalmente si è sempre celebrata la Messa della Domenica e dove si tornerà a svolgere anche le celebrazioni liturgiche più importanti, in sicurezza. È stato fatto un ottimo lavoro e, ammesso che sia possibile, oggi mi sembra ancora più bella di come la ricordavo».
Presenti anche i tecnici che hanno seguito i lavori, ovvero l’architetto Dania Cataldi e l’ingegner Vincenzo Mammarela, il responsabile tecnico della Curia di Fermo, il geometra Demetrio Catalini e il titolare della ditta che ha eseguito i lavori, Pietro Evandri. Anche le autorità militari hanno onorato la cittadinanza ortezzanese in una giornata speciale con la presenza del comandante provinciale dei Carabinieri di Fermo il colonnello Gino Domenico Troiani, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Massimiliano Bolognese e il comandante della compagnia dei Carabinieri di Montegiorgio, il maggiore Massimo Canale.
La Santa Messa è stata officiata dall’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio, che nella sua omelia ha invitato i fedeli a ispirarsi alla figura della Madonna che soccorre e aiuta con la sua grazia coloro che a lei si rivolgono. Monsignor Pennacchio tornerà a Ortezzano domenica 16 giugno in occasione dell’8° cammino diocesano delle confraternite, per celebrare la messa e partecipare alla processione per le vie del paese.
Un attento lavoro di consolidamento e restauro è stato possibile grazie ai fondi derivanti dall’Ordinanza Commissariale n°105 del 17 settembre 2020 nella quale era incluso e finanziato – appunto – l’intervento sulla Chiesa di Santa Maria del Soccorso – Ordinanza 395/2020: 360 ID Reg. n. 6124 del piano di Opere di miglioramento sismico ed interventi locali finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto a seguito degli eventi sismici iniziati il 24 Agosto 2016.
L’Arcidiocesi di Fermo, in qualità di Ente Attuatore, ha proceduto nell’intervento il cui progetto è stato redatto dall’architetto Dania Cataldi e dall’ingegner Vincenzo Mammarella che hanno ricoperto anche l’incarico di direttore dei lavori; i lavori sono stati eseguiti ditta esecutrice Evandri Pietro di Monte Vidon Combatte; Responsabile tecnico della procedura: geometra Demetrio Catalini. L’intervento è stato interamente finanziato grazie all’Ordinanza 105 del 17 settembre 2020 per un importo pari a 154.737,10 euro +iva.
Note storiche sulla Chiesa di Santa Maria del Soccorso
La Chiesa di Santa Maria del Soccorso, posta al centro di Ortezzano, adiacente all’attuale sede comunale, venne ricostruita quasi completamente nel 1450 sopra l’antica chiesa chiamata Santa Maria delle Grazie. La chiesa originaria aveva dimensioni minori rispetto all’attuale che venne ingrandita nel 1585, e poi nuovamente nel 1759, anno a cui risale il campanile. A partire dal XVIII secolo la chiesa, originariamente ubicata al di fuori delle mura cittadine, entra a far parte del borgo. Nel 1956 venne allungato il presbitero e costruita la cappellina della Madonna.
La chiesa ha una pianta a croce greca e al suo interno conserva, in una cappella laterale, i resti di un affresco del 1323 ad opera del monaco benedettino Giacinto di Morro di Valle raffigurante Santa Maria delle Grazie e i Santi Gerolamo e Maria Maddalena in ricordo dell’omonima chiesa, poi andata distrutta. La chiesa antica aveva un solo altare ma già dal 1728 gli altari sono tre e quello maggiore è ornato da una tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino e i santi Girolamo, Sebastiano, Francesco e Agostino, opera universalmente riconosciuta al pittore monterubbianese Vincenzo Pagani. Oltre a diverse opere degne di nota all’interno della chiesa sono conservati: una pregevole via Crucis di scuola romana, un fac simile della Bibbia aurea di Borso D’Este, vetrate in mosaici policromi istoriati, arazzi posti ai lati dell’altare e provenienti dalla Reggia di Caserta, un mosaico in oro che corre lungo il cornicione interno, e un organo costruito nel 1751 da Giuseppe Attili, uno degli esponenti della scuola di Montecarotto.
Sicuramente risalente al secolo XV è l’affresco con una Madonna che è stato staccato e oggi posizionato in una cappella laterale a croce greca. Risale invece ai primi decenni del Cinquecento un pregevole dipinto dell’artista Vincenzo Pagani con la raffigurazione della “Madonna in Trono con il Bambino tra i santi Girolamo e Sebastiano”, posto sull’altare maggiore; altre opere da menzionare sono una tela di Carlo Maratta con iconografia di Santa Maria del Carmelo con i santi Luigi di Francia, Francesco, Antonio da Padova e le sante Apollonia e Lucia, una Via Crucis di Antonio Liozzi, di scuola romana del XVIII secolo, e un organo del 1747 dell’ortezzanese Giuseppe Attili. L’attuale costruzione risale al 1585, quando furono eseguiti lavori di ampliamento, mentre il campanile fu innalzato nel 1759, con delle campane risalenti al 1504 e 1591, sopra ad esso e sulla cuspide vi è stata posta una croce di Lorena a due bracci: particolare dovuto al patrono delle Confraternite San Luigi IX re francese, proveniente dalla casa dei Lorena. (Notizie tratte dalla Relazione storica – parte integrante del progetto – redatta dai tecnici incaricati)
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