«Nell’ultimo consiglio comunale le posizioni del sindaco Calcinaro, dell’assessore all’Ambiente Ciarrocchi e di alcuni consiglieri di maggioranza in merito alla costruzione della centrale a biometano a San Marco alle Paludi, lungo le sponde del fiume Tenna, meritano ulteriori approfondimenti e come Partito Democratico della Città di Fermo ci teniamo a ribadire alcuni concetti». I dem non mollano la presa su uno degli argomenti più dibattuti ed infuocati del Fermano, quello appunto della realizzazione di un impianto di biometano a San Marco alle Paludi.
«Siamo sinceri, ci aspettavamo di più. Ci aspettavamo un consiglio che dalla mobilitazione di cittadini e forze politiche avesse risposto con proposte e azioni concrete da intraprendere subito. E invece nell’ordine del giorno presentato e approvato dal sindaco e dalla sua maggioranza mancano atti di indirizzo sulle azioni da mettere in campo a San Marco per bloccare la realizzazione della centrale. A questo si aggiunge la mancanza di una visione programmatica e di sviluppo per un quartiere ad alta vocazione naturistica e baricentrico tra Fermo, la costa e i comuni confinanti. Il documento presenta importanti lacune circa le tempistiche dell’inizio e della fine della pratica. Si nota infatti che quest’ultima è stata depositata nel 2023 ma solo nel 2024 iniziata e a cui sono stati chiesti ulteriori adempimenti. Viene spontaneo quindi chiedersi, quanto debba durare la Pas? Inoltre in un lasso di tempo così lungo come è possibile che nessuno dell’amministrazione comunale sia venuto a conoscenza di un’opera così impattante sul territorio?». Per il Pd di Fermo siamo dinanzi a «posizioni pilatesche di sindaco e assessore all’ambiente che hanno nuovamente fatto da scarica barile nei confronti degli uffici comunali. D’altronde sono ormai dieci anni che le responsabilità nella nostra città sono sempre degli altri. Ulteriore testimonianza di debolezza del documento approvato è la mancanza di un giudizio sull’ impatto ambientale, fondamentale questo per un’opera di queste dimensioni e che sorgerà vicino alle sponde del fiume Tenna. Se l’opera, come noi crediamo, non presenta tutte le autorizzazioni necessarie e mostra forti lacune procedurali, l’amministrazione deve provvedere a bloccarne la realizzazione il prima possibile».
«Infine, onde evitare strumentalizzazioni ed essere tacciati di populismo, teniamo a ribadire che la nostra contrarietà a questo tipo di impianti deriva dal modus operandi con il quale si è arrivati a tutto ciò e all’ubicazione di quest’ultimo. Infatti, dato che la centrale, se verrà mai costruita, non è a servizio di nessun allevamento nelle vicinanze, quali garanzie ci sono che non si trasformi in una cattedrale nel deserto una volta che saranno terminati gli incentivi della comunità europea? Ci auguriamo, quindi, una presa di posizione da questa maggioranza e azioni nette e decise che tutelino per prima cosa l’interesse pubblico. Noi come sempre saremo al fianco della cittadinanza e dei comitati per tutelare gli interessi e il futuro di tutto il territorio fermano».
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