«Dopo l’approvazione del Parlamento europeo nel mese di aprile, è arrivata lo scorso 13 giugno anche la delibera definitiva da parte del Consiglio europeo del regolamento Ten-T che ridefinisce la mappa delle grandi Reti di Trasporto Europee in cui viene consolidato il ruolo dell’Italia quale “hub logistico euromediterraneo”. Le Regioni della dorsale adriatica esultano in particolare per il prolungamento del Corridoio baltico-adriatico sino a Bari che permetterà di intervenire su problematiche storiche come l’Alta Velocità ferroviaria e il traffico merci. Il prolungamento del Corridoio baltico-adriatico rende elegibili per i finanziamenti europei gli interventi che verranno effettuati su questo tratto e nello stesso tempo impegna gli Stati alla loro realizzazione». Inizia con questa considerazione la nota del Comitato Arretramento A14 e FS Marche sud.
«Per la rete Extended Core la scadenza della realizzazione è prevista per il 2040 e – fa notare il Comitato – già il governo ha dato l’input per la realizzazione di un nuovo tracciato per l’Alta Velocità Ferroviaria sulla dorsale adriatica, tanto che Rfi ha già predisposto lo studio per il primo tratto romagnolo avviando il dibattito pubblico previsto dalla normativa per la decisione finale sul passaggio del tracciato. Subito dopo il tratto romagnolo toccherà alle Marche e l’amministratore delegato di Rfi, Strisciuglio, ha già dichiarato che le prime alternative progettuali dovrebbero essere pronte per fine anno in modo da avviare, anche in questo caso, il dibattito pubblico. Per quanto riguarda la regione Marche il nostro Comitato ha già espresso la propria proposta che si articola sui seguenti punti: nelle Marche abbiamo bisogno della vera Alta Velocità, pertanto il tracciato arretrato per l’Alta Velocità, l’Alta Capacità e il traffico merci dovrà prevedere l’unico hub intermodale di Ancona, lasciando l’attuale tracciato per una metropolitana di superficie di collegamento a tale hub di Ancona. Al fine di prevenire i gravi problemi ambientali presenti per la conformazione geo-morfologica del territorio delle Marche sud, a partire da Porto Sant’Elpidio si dovrà prevedere un arretramento più accentuato che necessariamente dovrà coordinarsi con il previsto potenziamento dell’A14 previsto nello stesso tratto. È ovvio che la tutela di un territorio in cui si prevedono due opere di così grande impatto richiede una progettazione unitaria e la valutazione anche dell’ipotesi progettuale di un congiunto e contiguo arretramento che possa salvaguardare ambientalmente la costa e recuperare socialmente le aree interne, che soffrono di un progressivo spopolamento, attraverso l’arretramento dei caselli autostradali. La comunità sarà coinvolta nel processo decisorio e non si potrà partecipare al dibattito con slogan o prese di posizione non verificate, ma attraverso un attento esame di dati che ancora mancano, ma essenziali per poter prendere una decisione consapevole. Stiamo entrando in una stagione che segnerà il futuro del territorio».
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