di Giorgio Fedeli
Chiusura dei locali, di tutti i locali della costa, alle 2 di notte nei giorni feriali, e alle 3 nei fine settimana. E’ questa l’ipotesi che circola nelle stanze delle istituzioni provinciali, vista come soluzione per arginare i fenomeni criminosi che hanno riempito le cronache locali nelle ultime settimane, dalla rissa tra nordafricani finita in tragedia a Porto Sant’Elpidio, con la morte del giovane Jeddi Osama, alla rissa a margine della quale, a Porto San Giorgio, in pieno lungomare Gramsci, sabato scorso, sono stati sparati tre colpi di pistola da un giovane di origini marocchine. Riunioni dopo riunioni, comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, a cui hanno preso parte i sindaci, tra cui quello sangiorgese, Valerio Vesprini. E ieri sera, tra le varie chat di pubblici esercenti e balneari della città è circolato un messaggio con la convocazione di una riunione in sala consiliare proprio tra il primo cittadino e gli esercenti della città. Ancora poco chiari i motivi della convocazione ma tutto lascia presagire che il sindaco voglia un confronto diretto con il tessuto commerciale della città anche e soprattutto per rappresentare quanto emerso dagli incontri con prefettura e forze dell’ordine. E se è vero che in pole position c’è proprio quella disposizione (ancora solo un’ipotesi, si diceva) di chiusura alle 2 (con un’ora extra nei week end), non è difficile intuire quale potrebbe essere la reazione degli esercenti, certo non favorevoli e accondiscendenti con i nuovi orari.
Da via Veneto voci di corridoio riferiscono che il sindaco Vesprini ha manifestato la sua contrarietà alle chiusure anticipate cercando di focalizzare, invece, l’attenzione delle istituzioni provinciali sul numero ristretto e l’identità di quei soggetti, giovani nordafricani, che spesso sono protagonisti di disordini e che contribuiscono ad aumentare l’allarme sociale. Il primo cittadino, e questo è fatto noto, ha pronte anche ordinanze per limitare la vendita di bevande in vetro dopo un certo orario, come pure di vietare l’accattonaggio (questa più difficile da far passare rispetto alla prima dal momento che non risultano denunce ma solo segnalazioni di cittadini). Il sindaco pensa anche a un’ordinanza per la chiusura di quei locali che, quel sabato notte, aveva definito «realtà che permettono situazioni che poi sfociano in fenomeni che, oltretutto, creano danni d’immagine alla città» con «degrado e pericolosità di soggetti che le frequentano». Ma questa potrebbe risultare troppo “mirata”, troppo “ad hoc”, discriminante.
E allora che si fa? Per l’amministrazione comunale una strada da provare a percorrere potrebbe essere quella della vigilanza privata. Un segnale da dare alle istituzioni da parte degli esercenti che si andrebbero a “carenare” con la sicurezza privata. Insomma i commercianti dovrebbero mettere mano al portafogli e attrezzarsi per cercare di contenere eventuali “derive”. E anche su quest’opzione c’è già chi storce il naso: «Ma come? Il problema è pubblico e dobbiamo pensarci noi privati con i nostri soldi?» aveva già dichiarato qualche commerciante del lungomare sabato scorso a poche ore dal fattaccio. Ma è verosimile che il sindaco, nel faccia a faccia odierno proverà a spiegare che l’unica l’alternativa, ad oggi sul tavolo, sarebbe proprio quella delle chiusure anticipate. Insomma un nodo gordiano, quello della sicurezza a Porto San Giorgio e, allargando lo spettro d’azione, su tutta la costa, certo di non facile soluzione. E tutto questo alle porte dell’estate. Intanto mercoledì notte altro intervento delle forze dell’ordine, intorno alle 23,30, sul lungomare nord per la segnalazione di una zuffa tra giovanissimi.
Identificato il giovane che ha sparato sul lungomare: denunciato, è a piede libero
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati