È il caso che ci viene segnalato dall’AVIS provinciale di Fermo la cui presidenza è ricoperta da Elena Simoni che racconta «il momento che ci troviamo a vivere come associazione di volontari per la donazione di sangue sta diventando abbastanza pesante. Le continue chiusure dei centri di raccolta periferici, di Montegiorgio, Montegranaro, Sant’Elpidio a Mare e Porto San Giorgio a causa della carenza di personale sia medico che infermieristico porta scompiglio nella gestione dei donatori. Le chiamate effettuate dal centro unico dell’Avis Provinciale, nato per ottimizzare l’accesso alla donazione ed alla gestione dei gruppi sanguini necessari nel periodo, diventa un call center per avvisare il donatore che la giornata della sua prenotazione è stata annullata. Queste evenienze non sono sporadiche, stanno diventando quasi una prassi e a lungo andare, oltre a svilire l’impegno profuso dalle Avis comunali per la ricerca di nuovi donatori, si potrebbe (se ancora non è successo) verificare una disaffezione alla donazione di coloro che si rendono sempre disponibili per evitare una possibile carenza di sangue. In un periodo come quello estivo, in cui l’esigenza trasfusionale diventa addirittura maggiore per sopperire alle urgenze secondarie ai grandi spostamenti per le vacanze, come ad esempio all’aumento degli incidenti stradali, le chiusure possono essere complici di una mancata risposta all’esigenza di sangue. Il personale che presta assistenza e servizio ai donatori di sangue e plasma è medico ed infermieristico dipendenti dell’AST di Fermo che, a causa della carenza di personale e per rispettare la turnazione delle ferie, si vede costretta a tagliare i giorni di operatività dei nostri centri».
I Centri di raccolta che subiranno i maggiori disagi saranno quelli di Montegiorgio, Montegranaro, Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare. Una questione presentata più volte dall’AVIS Provinciale di Fermo al Direttore dell’AST di Fermo dott. Roberto Grinta, al Direttore Amministrativo dott. Massimo Esposito che, al tavolo aperto, ed in particolare all’ultimo incontro avvenuto il 12/06/2024 con la presenza anche del Presidente Avis Marche dott. Daniele Ragnetti, hanno mostrato la massima disponibilità impegnandosi con una serie di interventi, molto importanti, per consentire la raccolta di sangue e plasma nei tempi e nei modi che questa richiede. La selezione per un tecnico di laboratorio, il concorso per assunzione di un medico a tempo indeterminato e uno a tempo determinato, la proroga per 3 anni del contratto a tempo determinato del medico già operativo nel centro trasfusionale (in scadenza a settembre), dovrebbero portare a interrompere la serie di chiusure preso i centri di raccolta periferici.
Inoltre massima attenzione per la zona montana, con la promessa di attivazione del Centro raccolta di Amandola all’interno del nuovo ospedale dei Sibillini entro l’autunno. Dal sisma 2016, infatti, la raccolta di sangue dell’Avis dei Sibillini avviene in un container. «Se le promesse si tramuteranno in realtà – continuano dall’Avis – proseguono i rappresentanti avisini, si riusciranno a risolvere gli annosi problemi fin qui esposti, in carenza si è obbligati a implementare tutte quelle iniziative che si renderanno necessarie al fine di concretizzare l’azione avisina: salvare vite con la donazione di sangue e plasma». L’Avis provinciale ha chiesto anche l’attivazione di un bando di concorso per la copertura del responsabile dell’unità operativa del trasfusionale, che dal prossimo mese di agosto dovrà essere affidata ad un facente funzione, per il pensionamento dell’attuale dirigente. In ogni caso siamo convinti che tutto procederà in senso positivo, ma vogliamo ricordare ancora una volta che chi ha necessità di sangue per sopravvivere non riesce ad attendere i tempi degli iter burocratici.
Antonietta Vitali
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