Mondomini, inaugurato ieri pomeriggio il centro d’interpretazione territoriale dell’Ecomuseo della Valle dell’Aso per l’oleoturismo. Il taglio del nastro è stato presieduto dall’assessore regionale all’agricoltura, Andrea Maria Antonini, che ha presentato la legge che incentiva la promozione delle eccellenze olearie regionali.
Ieri pomeriggio, Livia Piermattei Uffreduzzi e il marito Stefano hanno, infatti, aperto le porte della loro struttura. In rappresentanza del comune di Campofilone presente il vicesindaco Mirco Poggi.
La padrona di casa, Livia Piermattei Uffreduzzi, ha raccontato la storia del podere che ha radici profonde: «Questa casa è del 1700, nata dalla comunità dei Filippini che nel 1600 si trovavano a Montefiore e che hanno dato vita a questo piccolo uliveto nel 1700, quando furono piantati i primi alberi. Questo posto ci ha sempre trasmesso energia positiva e pace. Ci siamo innamorati del luogo grazie ad una zia e siamo venuti a viverci nel 2020». Dove prima c’erano solo cereali, ora ci sono ben 8.333 piante di olivo di dieci “coltivati” diversi e due tipologie, colture intensive e marchigiane». Il tutto è stato possibile grazie al marito Stefano, ingegnere meccanico che a poco a poco si è abituato ai tempi dell’agricoltura, nella quale «devi iniziare un anno prima – racconta lo stesso Stefano – per un risultato l’anno dopo».
Presente il presidente dell’Ecomuseo, Ercole D’Ercoli che ha ricordato i 12 Comuni che fanno parte, appunto, dell’Ecomuseo (tra i quali, presenti, quelli di Altidona e Ortezzano) insieme a tre Pro loco, due associazioni ed ora anche il Mondomini, come prima azienda privata. «Questo posto è straordinario – ha esordito D’Ercoli – ci sono tanto lavoro e tanta passione dietro. Ringrazio i sindaci dell’Ecomuseo e la Regione. Essere qui è importante per il territorio e per i nostri 12 Comuni che lavorano insieme sui progetti, possibili grazie alla legge del 2002 che ha riconosciuto gli Ecomusei. A breve presenteremo la nostra valle attraverso foto storiche con una mostra importante e itinerante». Mondomini è diventato centro d’interpretazione dell’Ecomuseo sull’oleoturismo. Quindi, per la prima volta, una struttura privata affianca il pubblico nella promozione del territorio su uno specifico settore. In questo caso si parla di olio, con un locale che racconta la storia del territorio legata al Mondomini e all’ulivo.
«Siamo in questa magnifica oasi di benessere. Sono le Marche che vorremmo tutti i giorni. Questo luogo – ha rimarcato l’assessore all’agricoltura Andrea Maria Antonini, accompagnato dal dirigente del settore agroambientale della Regione, Roberto Luciani – sintetizza i nostri punti di forza: la campagna che si affaccia sul mare, il sottofondo musicale della natura, fattori importanti per la salute. Vedo iniziative notevoli sull’agricoltura delle quali la Regione va orgogliosa essendo il nostro settore primario, per produttività e per cultura. L’operazione agricola su 8.333 ulivi è valorizzazione del nostro territorio per raccontare e creare un’identità della regione davvero importante. Finalmente i bandi vengono utilizzati bene. Le risorse ci sono. Sono occasioni per rilanciare il territorio e l’economia regionale. Ad agosto uscirà il bando sull’oleoturismo per dare la possibilità al turista e all’amante dell’olio di conoscere i luoghi di produzione. Sugli ulivi secolari ci sarà la possibilità di mappatura e di far parte di un albo specifico da utilizzare come momento di promozione».
Serena Murri
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