«Si è fatta l’unica cosa giusta per la città: mandare a casa un’amministrazione incapace e inconcludente, amministrativamente parlando». La giunta Pignotti è caduta, ma Fratelli d’Italia non ammorbidisce i toni, tutt’altro. Durissimi i consiglieri del centrodestra, che insieme a quelli del Pd ed ai tre di maggioranza hanno provocato la decadenza del Consiglio comunale a Sant’Elpidio a Mare.
«Pignotti aveva ereditato dall’ex sindaco Terrenzi lo stesso metodo – attacca Gionata Calcinari – Campagna elettorale perenne, spese inutili, contributi a pioggia. Ci hanno lasciato un Comune vicino al dissesto finanziario, non lo diciamo noi, ma Corte dei conti e Collegio dei revisori. Abbiamo avuto zero strutture sportive, pessima viabilità, niente investimenti sui giovani, famiglie e anziani vessati. Hanno combinato disastri a sufficienza. L’assessore al bilancio Bracalente è stata brava, ha provato a ridurre un po’ i buchi di bilancio, ma la strada è lunga. Non ci preoccupa il commissariamento: il commissario prefettizio potrà solo tentare di rimettere qualcosa. Gli uffici continueranno a lavorare, i cantieri già appaltati andranno avanti».
Durissimi, gli esponenti Fdi, in particolare sull’ex sindaco Alessio Terrenzi: «Anche dalle reazioni alla caduta dell’amministrazione si capisce chi comandava – continua Calcinari – Silente Pignotti, molto più loquace Terrenzi dal quale rigettiamo ogni lezione di moralità e valori, non è nella condizione di darne. Di certo non è credibile che lui sia una vittima. E non dimentichiamo la linguaccia sui social che riservò dopo le elezioni del 2022 a tutti quelli che non la pensavano come lui, che era il sindaco uscente. Questo è il livello a cui ci ha abituati».
Da Fdi una difesa a spada tratta dei tre consiglieri Marco Maria Lucidi, Maria Mariani e Francesco Tofoni, che hanno firmato insieme alla minoranza per far cadere la giunta. «Cosa avrebbero dovuto fare quei ragazzi? Mettetevi nei loro panni. Sono stati feriti e marginalizzati, non hanno condiviso una serie di scelte sbagliate, sono stati ignorati, hanno chiesto al sindaco di fermarsi prima di consumare un rimpasto senza senso, ora vengono chiamati traditori perchè hanno avuto la forza di prendere una decisione difficile e ridare la parola ai cittadini». Le parole di stima verso l’ex assessore Bracalente e la difesa dei tre consiglieri suonano come un avvicinamento per la prossima campagna elettorale, ma Calcinari prende tempo: «Diciamo solo come stanno le cose. La Bracalente si è impegnata a recuperare qualcosa da un buco di bilancio enorme. Quanto ai ragazzi, hanno avuto coraggio e dimostrato di amare la loro città, meritano rispetto. Condividiamo l’idea che non si possa amministrare senza trasparenza e disprezzando la volontà popolare. Su queste cose c’è sicuramente comunità d’intenti». Quanto alla possibilità che il centrodestra elpidiense torni unito, Calcinari lancia la palla nel campo di Forza Italia. «Io ho sempre pensato che il centrodestra unito sia una priorità. E’ Jessica Marcozzi che ha preso, qui e in altri Comuni, scelte diverse, non va certo chiesto a noi».
P. Pier.
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