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Pignotti sfiduciato, Tofoni: «Non siamo traditori, da tempo manifestavamo dubbi sul progetto politico»

SANT'ELPIDIO A MARE - Il consigliere Tofoni respinge al mittente le critiche del presidente del Consiglio Terrenzi

«Due anni fa abbiamo deciso di mettere la faccia in questa avventura politica e di spendere parole a sostegno di ideali che erano altri rispetto a quelli che invece si sono rilevati dopo circa 18 mesi dall’insediamento. Ad oggi alla luce di alcune situazioni credo si possa parlare di un progetto finalizzato a raccogliere consensi e poi, ottenuto il “giocattolo”, spazzar via chi ha portato volate di cambiamenti per ritornare al passato, non è così? I fatti parlano chiaro». A parlare è il consigliere di maggioranza Francesco Tofoni, tra i firmatari delle dimissioni che hanno portato alla caduta dell’amministrazione guidata da Alessio Pignotti.

«Venendo a quanto si è raccontato sulla stampa cioè ad una tale “operazione portata avanti sotto traccia dai due gruppi di opposizione” – continua Tofoni – va doverosamente detto che ciò non corrisponde assolutamente a verità. Non ci siamo fatti ammaliare da nessuno: è infatti da novembre che cerchiamo di far sentire la nostra voce esprimendo palesemente dissenso e disapprovazione di tante dinamiche. Della minoranza non ci siamo mai interessati, a differenza di qualcun altro. Noi a giochi fatti ahimè siamo stati invitati ad inghiottire il famoso rospo. Dire basta a certe insostenibili condotte, è stata soltanto una nostra scelta, pensata e ripensata più volte, sofferta sottolineo, ma in questo ultimo periodo obbligata. Ora, affinché ciò potesse concretizzarsi era opportuno e necessario sentire anche il pensiero della minoranza che naturalmente ha condiviso i motivi delle problematiche. Si è parlato di “traditori”, poi leggo che lo stesso Terrenzi si sarebbe reso favorevole a fare accordi con la minoranza, tradendo così i suoi elettori, se fosse venuta meno la fiducia al Sindaco. Ma come si dice, pur di restare attaccato alla poltrona, questo e altro! Si parla di una presunta data del Consiglio Comunale come una cosa fatta, pronta, ma parliamoci chiaro erano settimane che si slittava di continuo, date su date per mancanza di documentazione per la convocazione delle commissioni. Molte volte in questi mesi abbiamo incontrato il Sindaco per esprimere il nostro dissenso nelle scelte ed operazioni che si stavano intraprendendo e quando c’è stata occasione abbiamo anche affrontato tutti i nostri colleghi consiglieri per far sentire la nostra voce e il nostro pensiero. Tutti sapevano la cronaca di una morte annunciata. Si può parlare di tutto, ma che siamo dei vigliacchi o dei codardi proprio no, o soprattutto questo non può dirlo chi conosce come sono andati realmente i fatti. Non accetto di essere etichettato come un” traditore del Sindaco”, se c’è qualcuno che lo ha tradito è chi sin dall’inizio potrebbe averlo sollecitato a fare il cambio di giunta, contro noi tre che lo abbiamo sempre difeso, portando il gruppo ad una spaccatura insanabile e destinata ad implodere, cosa che infatti è accaduta. La giunta non andava cambiata perché, come più volte ammesso dal Sindaco, non c’erano motivazioni tali da giustificare questo gesto a nostro parere unilaterale e privo di ogni logica amministrativa. Qui se ci sono dei traditi questi siamo noi, che siamo stati usati, inascoltati e poi messi all’angolo, costretti a scrivere una pagina buia per Sant’Elpidio a Mare ma necessaria per riallacciare un dialogo con la comunità e tutte le forze sociali della Città».

«Noi invitiamo tutti gli elpidiensi a riflettere – conclude Tofoni – leggendo i fatti che hanno portato a queste dure scelte, non siamo noi che abbiamo  cestinato le volontà espresse dai cittadini con il voto delle urne inserendo in un progetto civico persone che non si erano messe in gioco nonché di non ben chiara appartenenza politica, persone non scelte dai cittadini perché appartenenti al passato. Hanno proseguito inviando lettere ai centri degli anziani richiedendo somme, di cui noi tre, non sapevamo nulla. È stata una scelta molto dolorosa ma alla fine abbiamo deciso di portarla avanti assumendoci tutte le responsabilità perché crediamo più che mai che in politica gli ideali non debbano mai essere traditi. Un gesto forte, ne siamo consapevoli, ma siamo stati portati a compierlo per sani principi in cui crediamo e per i quali, torno a ribadire, siamo stati eletti. Una cosa che accomuna tutti é che non si è più abituati a lottare con tutte le forze per quello in cui si crede e ci fa strano quando qualcuno lo fa con responsabilità, anche in maniera forte».

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