servizio di Silvia Ilari
In un’assolata Montegranaro, si è tenuto questa mattina l’incontro “La crisi è di MODA”. Promosso da Confindustria Fermo e Confindustria Macerata, ha visto confrontarsi su problematiche ed eventuali soluzioni i rappresentanti degli imprenditori del comparto e big della politica regionale e nazionale.
Al termine, c’è stato l’incontro con i giornalisti, durante il quale si è parlato dei primi passi da fare per contrastare la crisi, che vedrà il suo culmine nell’autunno 2024.
Ci si è chiesti come tamponare l’emergenza e cosa la Regione e il Governo stesso possano fare. L’economista e professore all’Univpm Marco Cucculelli ha sottolineato come «la produzione nel primo trimestre è scesa dell’8,6%, l’export del 10,6%, mentre la cassa integrazione è raddoppiata nel solo calzaturiero», ipotizzando una possibile ripresa, con le giuste azioni da intraprendere, non prima dell’ottobre 2025. Per lui, sono Europa e Nord America i mercati su cui insistere.
«C’è una preoccupazione in merito allo stato e all’andamento della nostra economia del settore moda, che non solo condividiamo, ma sposiamo. Sicuramente mercati e crisi internazionali non hanno reso facili le scorse stagioni. Per questi motivi, abbiamo deciso di convocare un tavolo regionale insieme all’assessorato preposto, per comprendere quali correttivi attuare e strategie da mettere in campo, andando incontro alle esigenze di questa nuova fase come il calo degli ordini e la carenza di liquidità. Le priorità sono cambiate ed è giusto che la Regione corregga il tiro» ha specificato il presidente Francesco Acquaroli.
«Voglio ribadire l’importanza di questo comparto per le Marche, è nevralgico. Al tavolo regionale dovrà essere affiancato un tavolo nazionale, per cercare di dare una risposta il più veloce possibile alle criticità. Una crisi così forte non era neanche tanto prevedibile, nonostante le variabili ci fossero. Stanno incidendo in maniera negativa tutte insieme: dalla guerra russo-ucraina, di cui avevamo già parlato al Micam lo scorso anno, all’aumento dei costi dell’energia al rallentamento dei consumi. Inoltre, quest’ultimo fattore sta agendo in maniera trasversale su più settori. Di conseguenza, vanno sicuramente riprogrammate le azioni a sostegno di questo ambito per noi fondamentale. Questo convegno è stato utilissimo, ma già due settimane fa con l’assessore (Antonini n.d.r.) ne avevamo parlato, perché già allora il sentiment che si registrava era di preoccupazione e allarme» ha concluso il governatore.
L’apertura di un tavolo istituzionale ministeriale è stata confermata anche da Lucia Albano, sottosegretario al Mef, il ministero dell’economia e delle finanze: «Questo incontro è stato particolarmente utile. C’è stato un confronto su quelli che sono i problemi reali del territorio e del comparto. La proposta è già stata inoltrata al Mimit, adesso sarà compito di Confindustria ufficializzarla. Le risposte possono essere molteplici e diverse, come diceva il presidente Acquaroli. Dobbiamo valutare gli interventi da fare. Per quanto riguarda i crediti di imposta, ricerca e sviluppo, c’è un contenzioso aperto. Siamo in dirittura d’arrivo per una soluzione. In merito alla liquidità, la questione della copertura è particolarmente delicata, tutto fatto valutando gli equilibri di finanza pubblica. La tutela occupazionale, inoltre, è una delle nostre priorità. Ringrazio questo territorio per aver sollevato in maniera così chiara e documentata le proprie richieste, così da darmi modo di essere portatrice di questo messaggio».
Soddisfatto il presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani: «Bene il convegno di oggi perché siamo riusciti a farci capire dagli attori istituzionali. C’è stata disponibilità da parte di tutti. Vediamo se si riesce a concretizzare il tutto nel brevissimo periodo. La tensione tra gli imprenditori si taglia a fette. Tra le nostre richieste ci sono le sospensioni dei mutui e pagamenti all’erario per un anno. Inoltre, c’è stata una sensibilizzazione sul credito d’imposta».
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