di Matteo Achilli
Torniamo a parlare di strade e lo facciamo dopo essere giunti a Monte San Pietrangeli. Il paese, che conta oltre 2000 abitanti, rappresenta un fulcro dell’economia calzaturiera della nostra provincia e proprio per questo ogni giorno è molto trafficato, non solo dagli automobilisti, ma anche da camion e tir.
Per raggiungere il borgo calzaturiero, abbiamo scelto la porta d’ingresso della Mezzina. La lingua di asfalto che ci si è presentata davanti in via Madonna del Buoncuore è letteralmente tappezzata di ostacoli, dalle varie buche rattoppate alla meno peggio nel corso degli anni, passando per alcuni avvallamenti della sede stradale provocati probabilmente da frane e smottamenti.
Imboccata la Sp 72 Rapagnanese, lo scenario non cambia. L’asfalto è molto deteriorato e ai lati della carreggiata ci sono ancora i segni di alcune frane, che le cestonate non sono riuscite a contenere. Notiamo poi che in alcuni punti, le curve a gomito non vengono segnalate, mettendo in difficoltà gli automobilisti occasionali, così come la segnaletica orizzontale, ma ormai questa sembra essere una brutta costante delle vie di comunicazione dell’intera provincia.
La strada ci conduce al centro abitato di Monte San Pietrangeli, costeggiando alcune aziende importanti del comparto calzaturiero, che probabilmente avrebbe bisogno di strade meno dissestate per velocizzare la loro linea di trasporti. Anche in uscita dal centro abitato, percorrendo la Sp 72 in direzione Rapagnano, notiamo un cedimento della strada verso destra per un centinaio di metri. Quasi tutta la Sp 72 presenta fessurazioni a ragnatela, che denotano la scarsa manutenzione dell’asfalto e sono un preciso indicatore di future buche e dissesti. Le fessurazioni rappresentano tra l’altro degli insidiosi tranelli per gli amanti delle due ruote.
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