di Alessandro Luzi
E’ arrivata l’estate e, di pari passo, nei profili social degli amministratori locali, come girasoli a luglio, spuntano le foto di feste, eventi, piazze gremite e tagli dei nastri. Bene. Segno che la proposta dei cartelloni estivi è gradita da cittadini e turisti. Allora viva gli eventi e le piazze piene. Peccato, però, che tutti questi scatti a ripetizione hanno sommerso i temi politici: quelli che in realtà un amministratore dovrebbe porre in risalto. Invece nei social sta accadendo proprio il contrario: scorrendo i profili di sindaci, assessori e consiglieri si trovano quasi soltanto foto con tanto di copy che esaltano gli eventi organizzati dalle rispettive amministrazioni. Se un utente non leggesse il nome, sembrerebbe di vistare il profilo di un’associazione organizzatrice di eventi o di una Pro loco. Si sta forse esagerando con tutte queste fotografie di feste in giro per le città?
Chiaramente l’intrattenimento aiuta a rendere appetibili i paesi. Spesso gli eventi favoriscono il passeggio in spensieratezza e diventano delle boccate d’ossigeno per le casse dei commercianti. Quindi è importante darne risalto e valorizzarli. Ma ai politici sembra che la situazione sia sfuggita di mano. Sui social l’intrattenimento ha praticamente soppiantato i temi politici. Così sembra che gran parte dell’operato di un amministratore si concentri sull’organizzazione di eventi con l’obiettivo di riempire le piazze. Come a voler convincere i cittadini che più appuntamenti ci sono e più l’amministrazione ha operato bene. Non è così e non può esserlo. Anzi, i cartelloni estivi dovrebbero avere un’importanza circoscritta nell’azione politica. Perché allora sindaci, assessori e consiglieri pubblicano foto a raffica di feste della birra, tornei sportivi e concertini? Certo, così si ricevono like facili e commenti di apprezzamento. Se qualche sporadico utente prova a criticare viene considerato come il Bastian contrario di turno. Così il consenso cresce e non vengono alimentati dissidi e frizioni. Insomma, tutti felici e contenti come i soggetti delle foto pubblicate. Sia chiaro: la propaganda è longeva tanto quanto il potere. La famosa locuzione “panem et circenses” del poeta Decimo Giunio Giovenale arriva dall’epoca degli antichi romani, quindi niente di nuovo. Ma al momento la propaganda è diventata monotematica, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Invece, guarda caso non appaiono foto di piazze piene a metà gennaio, lì dove piuttosto si dovrebbe vedere la mano di un’amministrazione.
Sarebbe importante che chi amministra raccontasse la politica a 360 gradi. Per esempio: cosa è emerso in un consiglio comunale, quali sono le azioni messe in campo per far fronte alle criticità della sanità o delle fasce deboli, le proposte riguardo i temi ambientali e paesaggistici, quali sono le idee per destagionalizzare il turismo e incentivare il passeggio in città durante tutto l’anno, come favorire il commercio e altre posizioni in merito alle criticità delle rispettive città. Insomma, sono tanti gli argomenti dove la politica del Fermano può incidere. Perché allora non raccontarceli? In primis incrementerebbe l’interesse dei cittadini alla politica, oggi decisamente deficitario. Inoltre, così facendo, il cittadino sarebbe aggiornato sull’operato di un’amministrazione. Certo, le bacheche non si devono nemmeno trasformare in un asettico albo pretorio. Però questi temi dovrebbero avere più spazio nella comunicazione della politica. Ovvio, è comprensibile che diffonderli darebbe più adito a critiche, a discapito del consenso. Ma per fortuna la democrazia implica il dissenso, quindi perché non accettarlo? Anche perché questa mole di foto condivise a ripetizione rischia di diventare stucchevole. Gli scatti degli eventi possiamo trovarli sulla stampa o in altre pagine social. Sindaci, assessori, consiglieri: oltre alle manifestazioni, raccontateci la politica.
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