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Emergenza casa a Porto San Giorgio. Rogante in Consiglio: «I giovani se ne vanno, mancano alloggi popolari»

PORTO SAN GIORGIO - Ci voleva una modifica al regolamento comunale per l'assegnazione degli alloggi erp -peraltro un passaggio meramente tecnico richiesto dalla Regione- perché la politica sangiorgese, da destra a sinistra, si svegliasse improvvisamente dal torpore e tornasse a discutere dell'emergenza abitativa a Porto San Giorgio.

Ci voleva una modifica al regolamento comunale per l’assegnazione degli alloggi erp -peraltro un passaggio meramente tecnico richiesto dalla Regione- perché la politica sangiorgese, da destra a sinistra, si svegliasse improvvisamente dal torpore su questa vecchia questione e tornasse a discutere dell’emergenza abitativa a Porto San Giorgio. Che poi, di fatto, tanto emergenza non è più, visto che l’argomento ha radici ormai vecchie e, è brutto dirlo, ma anche la comunità ha finito per rassegnarsi allo stato di fatto preferendo altri lidi. In Consiglio comunale ieri sera l’assessore ai servizi sociali ed alle politiche per la casa, Carlotta Lanciotti, ha illustrato le novità. In buona sostanza si tratta di piccole modifiche che vanno nella direzione di rendere più trasparenti ed efficienti le procedure di assegnazione di un alloggio erp.  Ma quanti ce ne sono a Porto San Giorgio? L’Erap ha risposto alla Lanciotti: 115 di proprietà dell’ente regionale di cui 13 sfitti. 

«Con apposita convenzione il presidio Erap di Fermo gestisce anche 14 appartamenti di proprietà del Comune di cui solo uno sfitto» ha ricordato la Lanciotti. Il nuovo bando per assegnare gli alloggi sarà pronto non prima del 2025. Fin qui dunque la fotografia illustrata dall’assessore. Il tema ha però aperto inaspettatamente le porte a diversi interventi tanto dalla maggioranza quanto dall’opposizione. Il tema è sentito soprattutto tra le giovani coppie costrette a cercare casa altrove: Fermo piuttosto che Lido e non più Marina di Altidona dove invece i prezzi sono lievitati negli ultimi anni. Inavvicinabili i costi dei nuovi immobili a Porto San Giorgio. In qualche caso, e molto dipende pure dalla posizione, la forbice può spaziare tra i 3.500 e i 6 mila euro al mq.  Elisabetta Baldassarri del Pd ha ricordato che il 30% del patrimonio immobiliare in questa città è rappresentato da seconde case.  «Bisogna fare una riflessione seria partendo da una regolamentazione per gli affitti brevi, chiedendoci come mai i costi relativi ai canoni delle locazioni, soprattutto dopo la pandemia, siano aumentati a fronte di una riduzione del potere di acquisto. Noi ci siamo per un confronto su questi argomenti».

Ma è dal consigliere di maggioranza, Andrea Rogante, che arriva la proposta rivolta alla sua Amministrazione. «Compito della politica è quello di migliorare il nostro territorio -ha detto- cominciamo con un controllo incrociato tra le seconde case e i tributi versati alle casse comunali, facciamo emergere le irregolarità e gli affitti non registrati, ma soprattutto torniamo a costruire case popolari. Le ultime risalgono a 40 anni fa. Uniamo le forze, confrontiamoci con Fermo e troviamo a metà strada delle aree, visto che a Porto San Giorgio non ci sono più, dove realizzare erp».

Sandro Renzi

 


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