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Valorizzazione dei prodotti tipici marchigiani tra innovazione, tradizione e sostenibilità: «Riscopriamo le nostre eccellenze»

ORTEZZANO - Il sindaco Carla Piermarini: «La tradizione agricola nel nostro piccolo borgo è molto sviluppata e radicata. Sono contenta che si mettano in evidenza i prodotti tipici del nostro territorio, che spesso sottovalutiamo, ma che invece dovremmo riscoprire ogni volta. Forse nel tempo ci siamo abituati a questi sapori ed odori e invece, come accade per gli stranieri, dovremmo meravigliarci ogni volta che li assaggiamo. Questa è un’occasione per promuovere i nostri prodotti e mi auguro che anche appuntamenti come questo facciano emergere le possibilità affinché i giovani possano innamorarsi della tradizione e portarla avanti, magari migliorandola e sviluppandola ulteriormente».

di Matteo Achilli

La valorizzazione dei prodotti tipici marchigiani, tra innovazione, tradizione e sostenibilità. Se n’è parlato ieri nella tavola rotonda organizzata ad Ortezzano dall’ imprenditrice Graziella Ciriaci, in collaborazione con il Comune guidato dal sindaco Carla Piermarini e presieduto dal governatore delle Marche, Francesco Acquaroli.


A fare gli onori di casa è stato proprio il primo cittadino, che ha sottolineato l’importanza di «eventi come questo per valorizzare ancora di più le eccellenze del territorio e dei piccoli borghi marchigiani», che forse troppo spesso sottovalutiamo. 

«La tradizione agricola nel nostro piccolo borgo è molto sviluppata e radicata. Sono contenta che – le parole del sindaco Carla Piermarini – si mettano in evidenza i prodotti tipici del nostro territorio, che spesso sottovalutiamo, ma che invece dovremmo riscoprire ogni volta. Forse nel tempo ci siamo abituati a questi sapori ed odori e invece, come accade per gli stranieri, dovremmo meravigliarci ogni volta che li assaggiamo. Questa è un’occasione per promuovere i nostri prodotti e mi auguro che anche appuntamenti come questo facciano emergere le possibilità affinché i giovani possano innamorarsi della tradizione e portarla avanti, magari migliorandola e sviluppandola ulteriormente».

«Abbiamo voluto creare qualcosa con molta semplicità e consapevolezza nell’essere noi e fare in modo che tutto ciò che abbiamo sempre fatto possa essere supportato da tante realtà che ci girano intorno, dalle istituzioni agli istituti di credito, le associazioni, le innovazioni. Abbiamo concepito qualcosa che potesse rispondere a tante aspettative – il commento dell’imprenditrice Graziella Ciriaci – siamo tutti orgogliosi e tenaci nel voler bene al nostro territorio, cercando di guardare ad un futuro che possa essere supportato dagli strumenti che abbiamo a portata di mano, ma che magari non riusciamo a mettere insieme. Vogliamo creare una filiera che guardi al futuro, ma per farlo bisogna avere delle basi solide, date dal passato e dalle tradizioni».

A moderare il dibattito è stata la giornalista Rai, Barbara Capponi, che conosce bene il territorio della Valdaso. A prendere la parola durante la serata, sono stati l’assessore all’agricoltura, Andrea Maria Antonini, il presidente della camera di commercio Gino Sabatini, il presidente dell’Amap, Marco Rotoni, oltre al Direttore interprovinciale di Ascoli e Fermo, Francesco Goffredo. Un video saluto è invece giunto dall’europarlamentare Salvatore De Meo, impegnato a Bruxelles.

Al tavolo di discussione hanno partecipato anche Davide Calderone, direttore generale Assica, Paolo Simoni vice presidente del consorzio Igp di Norcia, Emanuele Frontoni professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata e Co-direct del VRAI.

Si è parlato di idee, nuove opportunità e sfide a cui il settore agricolo è chiamato per trasportarsi al futuro, tra innovazione e uno sguardo al futuro dell’intero territorio. 

A chiudere il confronto è stato il Governatore della regione, Francesco Acquaroli: «Ci troviamo in un borgo che unisce le sue tradizioni a quelle delle eccellenze gastronomiche, riuscendo a far conoscere il nostro territorio anche al di fuori della regione Marche. Eccellenze che sono legate all’agricoltura, alla produzione di qualità, ma anche ad una tradizione importante di cui siamo figli e che dobbiamo difendere gelosamente – le parole di Acquaroli – questa è stata un’occasione per avere un confronto con degli esperti del settore, enti ed associazioni del territorio, per sostenere l’economia partendo anche dall’agricoltura, che rappresenta un settore primario e di cui dobbiamo avere rispetto». A seguire l’ormai appuntamento fisso con la “cena sull’aia” organizzato, anche questo, dall’imprenditrice Graziella Ciriaci, con la presenza di circa 600 persone.


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