In merito al Governance Poll elaborato da Noto Sondaggi per “Il Sole 24 ore” che vede il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli posizionarsi all’ultimo posto, anche Italia Viva Marche dice la sua.
«Noi di Italia Viva – si legge nella nota – siamo all’opposizione di questo governo regionale. La nostra posizione non è dettata da pregiudizi, ma da una valutazione attenta e obiettiva delle politiche e delle azioni messe in campo dall’amministrazione attuale. Purtroppo, constatiamo che ci sono molte criticità ancora irrisolte che penalizzano i cittadini marchigiani».
«Restano irrisolti il nodo delle liste d’attesa e le promesse sulle infrastrutture sono ancora vane – continua Italia Viva -. I cittadini continuano a sperimentare lunghe attese per accedere ai servizi sanitari essenziali, con conseguenze gravi sulla loro salute e sul benessere complessivo mentre l’ospedale regionale di Torrette è diventato oggetto di “bassa spartizione di potere” a scapito dei malati. Le infrastrutture, che dovrebbero essere il motore per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione, restano un miraggio. Nonostante le numerose promesse, non vediamo avanzamenti concreti né nei trasporti né nella modernizzazione delle strutture esistenti».
«Il turismo non riesce ancora a decollare e l’operazione “Let’s Marche” non sembra aver portato frutti – è la prosecuzione -. Nonostante le nostre bellezze naturali, il patrimonio culturale e le tradizioni enogastronomiche, il turismo non riesce a dare quel contributo significativo all’economia che ci aspetteremmo. L’iniziativa Let’s Marche, che avrebbe dovuto rilanciare il settore, non ha prodotto i risultati sperati. È necessario un piano più efficace e mirato che sappia valorizzare le nostre risorse e attrarre visitatori in modo sostenibile e duraturo. Per non parlare della situazione dei giovani marchigiani che fuggono dalle Marche».
«Di contro – continua Italia Viva Marche – ci sembra che un’alternativa credibile stenti ad emergere perché si pensa troppo all’auto-conservazione della classe politica piuttosto che all’innovazione politica e al riformismo. La politica sembra più concentrata su se stessa che sui bisogni reali dei cittadini. Questa autoreferenzialità impedisce l’emergere di nuove idee e soluzioni che potrebbero davvero fare la differenza. È essenziale un cambio di paradigma che metta al centro il progresso e il bene comune».
«Lavoreremo – conclude la nota – affinché le forze liberali, riformiste e civiche della regione possano generare un’innovazione politica che risvegli questa regione. Crediamo fermamente che le Marche abbiano un potenziale straordinario. Collaboreremo con tutte le forze disponibili per costruire un futuro migliore, basato su principi di liberalismo, riformismo e partecipazione civica. Solo attraverso l’impegno collettivo e una visione innovativa possiamo sperare di risvegliare questa regione, rendendola più dinamica, inclusiva e prospera».
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