Giulia è scomparsa il 5 maggio 2023, in un tragico incidente mentre viaggiava in autostrada per raggiungere il suo compagno Giuseppe. Dopo una vita di difficoltà e dolori articolari durante il periodo della crescita, causati dalla sua malattia chiamata sindrome di Stickler e nonostante la disabilità, la ragazza era riuscita a rendersi sempre più autonoma. Il suo sogno era quello di fare la fotografa e per questo aveva frequentato diversi corsi. La giovane amava gli animali, la musica, il disegno, la fotografia, tutto ciò che emerge dai suoi scatti attenti e nitidi.
L’idea della mostra è stata del ragazzo Giuseppe D’Adiutorio e della famiglia di Giulia, per ricordarla attraverso 70 scatti, trovati nella reflex che la giovane portava sempre con sé, l’aveva in borsa anche il giorno dell’incidente. Giuseppe ha pensato che sarebbe stato bello stampare quella miriade di foto e farle vedere agli altri. In fondo, Giulia aveva sempre sognato di esporre le sue foto nel suo paese natio. Così è nata l’idea della mostra nella Casa degli artisti di Altidona.
Durante l’inaugurazione, Giuseppe D’Adiutorio, accompagnato dai genitori ha ricordato: «Penso sia giusto convogliare il dolore per la perdita di Giulia in una mostra che valorizzi i suoi scatti e questo spazio è la location adatta. Ci saranno altre edizioni. Tramite il Qr code presente sulla brochure è possibile fare una donazione alla federazione malattie rare infantili». A curare la mostra nei dettagli, insieme al fidanzato di Giulia, l’artista Paolo di Giosia che ha aggiunto: «Queste foto sono una bella espressione della sensibilità di Giulia, lasciano intravedere anche il lato interiore della ragazza, con questi neri così profondi non sono facili da trovare».
All’inaugurazione della mostra, era presente la sindaca Giuliana Porrà, così intervenuta: «La Casa degli artisti oggi ospita delle opere d’arte particolarmente importanti. Sono emozionata e onorata da questa mostra che ha un valore diverso dalle altre. Questa mostra è tante cose insieme. Giulia, sin da piccola, era tostissima e coraggiosissima. Era una persona con una gran voglia di vivere e di normalità. Gli scatti fotografici parlano della sua passione per la natura. La fotografia è saper scrivere con la luce e penso che Giulia, attraverso le sue foto, ci abbia lasciato degli scritti fantastici da conservare». Erano presenti anche i genitori della ragazza, la mamma l’ha così ricordata: «Giulia ha attraversato la vita con la forza della fragilità, come una barchetta di carta che un bambino affida alla corrente, sperando di arrivare più lontano possibile, prima che una folata di vento la distruggesse».
Serena Murri
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