Neri Marcoré
Dopo i sold out registrati a Ortezzano, l’affascinante viaggio del Festival Storie fa tappa a Belmonte Piceno. Super ospite della terza serata, mercoledì 24 luglio alle 21.30 (ingresso libero), sarà Neri Marcorè che dialogherà con Maurizio Socci raccontando la sua carriera artistica “Da (radio) Aut a Zamora, i miei giri sulla giostra”.
«Nato e cresciuto a Porto Sant’Elpidio, Neri Marcorè – rimarcano dall’organizzazione del Festival – è uno dei simboli più belli e positivi della marchigianità, di cui va fiero e di cui è stato più volte testimonial. Oggi vive a Roma, è uno dei volti più importanti e amati del cinema italiano e del teatro, ma il suo rapporto con le Marche dice “non si interromperà mai”. In questa attesa data del Festival Storie, Marcorè si racconterà dalla a alla zeta, la A di Radio Aut, sua prima esperienza artistica, e la Z di “Zamora”, il suo recente debutto come regista».
Neri Marcoré, a proposito di borghi marchigiani: visto che il Festival Storie ne unisce ben dodici, ne ha uno del cuore a parte casa sua?
«Ho passato qualche anno della mia adolescenza a Montefalcone Appennino, è tra i borghi ai quali sono più legato. Negli anni della mia adolescenza i miei genitori e miei zii prendevano una casa lì dove passavamo un mese d’estate. Ho tanti bei ricordi coi miei cugini in quel posto. Sono legato anche a Smerillo che è lì vicino, lì sono cittadino onorario da un anno».
Durante la serata parlerà di Radio Aut, pochi giorni fa abbiamo salutato il suo fondatore Giancarlo Guardabassi. Cosa ha rappresentato per lei Radio Aut e qual è un ricordo che custodisce gelosamente di lui?
«Ricordo Giancarlo ogni volta che racconto dei miei inizi perché senza di lui probabilmente non avrei fatto questo mestiere. E’ stato il primo talent scout perché all’età di 12 anni, sentendomi cantare al telefono in diretta alla radio, aveva voluto incontrarmi per propormi di far parte di un loro spettacolo. Avrei potuto fare tutt’altro nella vita, ero un ragazzino… La mia riconoscenza nei suoi confronti è grande, per la curiosità che ebbe di incontrarmi e di farmi esibire la domenica successiva nel programma di punta che era Radio Festa: ricordo che cantai due canzoni dei Bee Gees e feci un pezzo col flauto, poteva finire lì, ma lui mi stimolò a continuare».
Con Zamora è impegnato in vari ruoli, è più entusiasmante fare l’attore o il regista?
«Sono due cose molto diverse. Da attore, seppur entusiasmante, una volta fatta la tua parte hai finito. Da regista devi tener conto di tutti gli aspetti del film ed è sicuramente molto entusiasmante. Il film è qualcosa che ti rappresenta completamente, al di là del fatto che sono in molti a contribuire alla riuscita, è un impegno sicuramente più lungo e articolato, ma sicuramente molto esaltante. E’ una tua creatura».
Per ora non ci sono altri progetti da regista in ballo, ma da un artista eclettico e versatile come lui c’è da aspettarsi di tutto. Sicuramente con la sua semplicità e simpatia saprà, come fa in ogni platea, affascinare anche il pubblico di Belmonte Piceno. L’evento si svolgerà nel rinnovato largo Silvestro Baglioni (info.: 331.2829305).