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«Riaprite quel passaggio pedonale» Scatta la protesta in strada ma c’è chi dice “no” (Video e Foto)

FERMO - Questa mattina a Lido Tre Archi protesta in strada, organizzata dal comitato residenti Tre Archi Co.r.ta. per un passaggio pedonale chiuso con un cancello. Cartelli e corte in strada ma l'avvocato Silvia Iommi boccia la manifestazione. Braccio di ferro a suon di leggi, norme e codici
Manifestazione di protesta a Lido Tre Archi

di Francesco Silla

Manifestazione di protesta, questa mattina, a Lido Tre Archi. Tante le persone in strada, sotto l’occhio vigile di Polizia di Stato e Polizia  locale, che hanno “sfilato” da via Nenni, incrocio von via Mattarella, a via Togliatti. Un corteo aperto da diversi anziani, alcuni in carrozzina o con i deambulatori.

Il motivo? E’ tutto nel comunicato stampa del Comitato Residenti Tre Archi, Co.r.ta., che riceviamo e pubblichiamo: «Una manifestazione pubblica con corteo (…) per portare a conoscenza della chiusura di un passaggio pubblico pedonale utilizzato da oltre quaranta anni e che sta generando ingenti disagi e pericoli per l’incolumità pubblica in quanto ora per i residenti non resta come unica alternativa che la via Nenni priva di marciapiedi, con parcheggio auto e a doppio senso di circolazione e quindi costringendo i pedoni a percorre pericolosamente la sede stradale. Una chiusura “ingiustificata” a colpi di Scia con l’aggiunta della difficoltà di ottenere i documenti richiesti con l’accesso agli atti e la sconcertante “scoperta” che  “non è stato possibile verificare la rispondenza tra lo stato di fatto e lo stato approvato in quanto la pratica Scia n.12/2015, non risulta reperibile negli archivi comunali e pertanto si è provveduto alla formale denuncia di smarrimento in data 8 febbraio 2024“».

Ma c’è anche chi è di opposto parere, come l’avvocato Silvia Iommi. Anche in questo caso riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato: «Resto basita e sconcertata da come un soggetto non titolato (…) possa pretendere arbitrariamente, e ledendo i diritti di proprietà del condominio R4, di poter tranquillamente invadere la proprietà altrui per una risibile battaglia personale che vede impegnate le forze dell’ordine (…). Il comitato Co.r.ta. è nato per la sicurezza del quartiere e non per guerre a dir poco discutibili. Tale soggetto dovrebbe essere destituito all’istante in quanto è chiaro a tutti che non comprende le priorità del quartiere e le spese che il Comune deve affrontare anziché dirigerle verso chi ha veramente bisogno di tutela. Mi meraviglio come il Comune abbia dato l’assenso (alla manifestazione, ndr) posto che il condominio R 4 da 14 anni ha recintato la sua proprietà e posto 14 videocamere per tutelare la sicurezza. Forse il tecnico non ha risposto prontamente alle richieste da poco giunte in Comune? Ciò non consente a terzi di usurpare il legittimo diritto di altri proprietari. E’ sinonimo di (…) incapacità nel gestire ruoli che dovrebbero essere di supporto alle autorità e non un (…) peso. Il passo sarà aperto forse per mezz’ora e poi richiuso. Ecco la grande conquista di (…) che anziché fare il controllo di vicinato fa la guerra a chi si è tutelato a dovere ben 14 anni fa. Non esiste più la grande lottizzazione Tre Archi e ciò da l’idea delle poche conoscenze che ha il promotore. Esistono singoli condomini che devono fare attenzione a chi ivi transita. (C’è) un lungo porticato che consente qualsiasi attraversamento ma ovviamente gli è più comodo passare sulla proprietà altrui. Questo è ciò che anima chi abbiano nominato referente di zona per il controllo del vicinato. Possiamo solo aspettare che venga dimenticato e questo è l’ultimo atto per far capire a tutti che la recinzione serve a tutelare una proprietà e non fermare lo spaccio. Peccato che lo stesso non ne capisca il senso».


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