Un debutto che non dimenticherà di certo. Matteo Laconi, giovanissimo tenore di Grottazzolina, è stato protagonista nel suggestivo teatro dell’Opera Royal di Versailles prendendo parte alla produzione de l’Orfeo di Claudio Monteverdi. Un sogno ad occhi aperti, rafforzato dal fatto che è stato diretto dal grande Jordi Savall. La stampa parigina ha esaltato l’evento lirico e Matteo ha riscosso ampi consensi: “Matteo Laconi è anche Echo morbido e brillante” (scrive Premier Loge); “In particolare gli eccellenti pastori come Matteo Laconi (tenore)…” (sottolinea Olyrix). Il territorio Fermano protagonista, e alla grande, nella Reggia di Versailles grazie al 23enne di Grottazzolina.
«L’Orfeo di Claudio Monteverdi è la prima vera opera mai scritta con prima esecuzione nel 1607 a Mantova in occasione del matrimonio di Maria De Medici – racconta Matteo Laconi, emozionato per l’esperienza transalpina che si è protratta per tre settimane –. Ho interpretato il ruolo di uno dei tre pastori, personaggio molto presente nei primi due atti dell’opera. Ho anche interpretato i ruoli di uno Spirito dell’inferno e di Echo». La direzione di Jordi Savall e la regia di Pauline Bayle hanno reso l’esperienza di Matteo carica di impegno e aspettative: «Jordi Savall è da sempre uno tra i principali interpreti e direttori del repertorio della musica rinascimentale e barocca. La critica ha apprezzato molto la regia della Bayle, che ha voluto un allestimento moderno ma molto semplice, essenziale, di un grandissimo impatto visivo ed emotivo. Com’è andata? Il teatro dell’Opera Royal di Versailles ha una capienza di 712 posti: sold out in tutte e tre le rappresentazioni per tre giorni consecutivi». Perché proprio Matteo Laconi a Versailles? Ce lo spiega lui stesso: «Lo scorso ottobre ho partecipato a un concorso di musica antica a Crema e Cremona. Il presidente di giuria era Laurent Brunner, sovrintendente e presidente del teatro dell’Opera Royal di Versailles. Mi ha fatto contattare dal direttore artistico del Teatro il quale mi chiedeva se ero disponibile per l’Orfeo. I mesi precedenti all’impegno sono stati di grande studio delle parti assegnate, mi sono fatto consigliare anche da importanti specialisti del repertorio. Ho vissuto il tutto con euforia, emozione, grande responsabilità. Non nascondo che nei primi giorni di prova l’ansia non mancava, ma ero pienamente consapevole di riuscire a portare a termine l’impegno».
In Francia, Matteo non si è sentito solo: «Ad assistere alla seconda recita c’erano i miei genitori e la mia fidanzata. E’ stato incredibile pensare al fatto che l’Orfeo di Claudio Monteverdi è la mia opera preferita, che tanto ho sognato di cantare un giorno in un palco importante, e averlo fatto davanti alla mia famiglia che tanto mi supporta lo è stato ancora di più. La prima volta che sono uscito con la mia fidanzata, nel gennaio del 2022, gli ho proposto e poi siamo andati ad applaudire proprio l’Orfeo di Claudio Monteverdi al Teatro di Ferrara. E’ stato emozionante poter cantare da protagonista questa opera davanti a lei». Matteo frequenta il triennio di Canto rinascimentale e barocco al conservatorio Pergolesi di Fermo con il maestro Sergio Foresti (“Lo ringrazio per i consigli che mi ha dato nei mesi precedenti a questa fantastica avventura”); inoltre, prende parte a varie masterclass. Ha le idee chiare circa i prossimi impegni: «Ho in programma il concorso di musica antica ad Innsbruck dal 25 al 30 agosto. Cercherò di laurearmi entro la fine dell’anno, poi dovrò scegliere per il biennio di conservatorio. E poi tanto studio, audizioni, concorsi».
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