Accoltellamento ad Amandola: convalidato l’arresto per il giovane indagato
Tribunale di Ascoli
di Alessandro Luzi
Il gip del tribunale di Ascoli ha confermato la custodia cautelare in carcere per il giovane fermato dai carabinieri a seguito dell’accoltellamento ad Amandola. Questa mattina l’udienza di convalida davanti al giudice Annalisa Giusti che ha accettato la richiesta del pm Cinzia Piccioni di custodia cautelare in carcere. Rigettata la richiesta del legale dell’indagato Olindo Dionisi di revisione in libertà o agli arresti domiciliari. Dunque il giovane accusato di tentato omicidio rimarrà nel carcere di Marino del Tronto.
L’episodio si era verificato nella notte tra giovedì e venerdì nel comune montano. Prima la richiesta dei soccorsi da parte di una giovane, poi l’arrivo dell’elisoccorso e la corsa verso l’ospedale Torrette di Ancona. Il ragazzo era in gravi condizioni. Una volta operato d’urgenza era stato ricoverato nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni stanno migliorando ed è uscito dalla terapia intensiva. Oltre alla testimonianza della ragazza che avrebbe assistito al ferimento, ai fini delle indagini sarà fondamentale anche il referto medico stilato dai medici. Quella notte il ragazzo presentava delle lesioni da punto e taglio molto profonde.
Intanto le indagini lampo della compagnia dei carabinieri di Montegiorgio avevano portato all’identificazione del presunto accoltellatore. Il giovane era stato rintracciato a Comunanza. Tutta da chiarire la dinamica di quanto accaduto e il movente. Nell’udienza di questa mattina l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere. «E’ ancora in stato di shock e non ricorda quanto è accaduto quella sera. E’ molto preoccupato per lo stato di salute del coetaneo» ha affermato il legale. A detta dell’avvocato, il ragazzo è ancora in uno stato di shock e ha ricordi confusi di quanto accaduto in quella notte.
Ragazzo accoltellato ad Amandola, indagine lampo dei carabinieri: arrestato un coetaneo
Giovane accoltellato nella notte, elitrasportato a Torrette: è grave
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