PARIGI – Lo diciamo subito, le imprese a cui erano chiamati oggi gli atleti fermani erano davvero proibitive e tali si sono dimostrate.
Dopo aver scritto la storia della ginnastica italiana, Mario Macchiati e Carlo Macchini, insieme ai compagni della squadra maschile, non sono riusciti ad entrare nella leggenda. La nazionale azzurra ha chiuso al sesto posto la finale a squadre. Buona prova comunque per il gruppo azzurro, con i due ginnasti fermani che si sono fatti apprezzare, nonostante la sfortuna abbia accompagnato ancora Macchini, caduto durante l’esercizio alla sbarra, poi portato comunque a termine, ottenendo un punteggio di 12.766, stesso punteggio ottenuto anche al cavallo con maniglie. Buon percorso per Macchiati, che ha collezionato un punteggio di 13.566 agli anelli, 14.333 alle parallele e 12.833 alla sbarra.
Alla squadra azzurra non è bastata la spinta del pubblico fermano presente in Piazza del Popolo ad osservare la prova di Macchini e compagni. Un momento con cui far condividere, attraverso il maxischermo, alla città la partecipazione della Nazionale di ginnastica artistica, che si è preparata nella palestra federale di Fermo come ha ricordato in diretta Igor Cassina commentatore Rai, e dei due atleti fermani. Iniziativa nata su proposta del Sindaco Paolo Calcinaro cui hanno subito dato seguito gli assessori Mauro Torresi e Alberto Scarfini. «Il ringraziamento va a loro per l’impegno profuso per dar modo ai fermani di condividere questo momento storico di sport, alle società fermane di ginnastica ed al pubblico presente che ha risposto con entusiasmo e partecipazione» – le parole del Sindaco.
Dopo l’eliminazione dal tabellone individuale, Elisabetta Cocciaretto non va meglio nel doppio dove era in gara con Lucia Bronzetti. Le tenniste azzurre nel pomeriggio si sono arrese al primo turno contro le spagnole Cristina Bucsa e Sara Sorribes Tormo, con un netto 6-1; 6-2. Sconfitta prevedibile per la coppia italiana, che non è riuscita a ribaltare le previsioni della vigilia. Olimpiade sfortunata dunque per la Cocciaretto, che potrà comunque inserire nel proprio bagaglio le emozioni di una esperienza più unica che rara come quella olimpica.
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