«La situazione nel Fermano è grave, serve intervenire subito, mancano tre medici e abbiamo perso oltre 650 donazioni dall’inizio dell’anno». E’ il grido d’allarme lanciato dall’Avis, intervenuta stamattina ai microfoni di Radio Fm1 con la presidente provinciale del Fermano Elena Simoni ed il vicepresidente regionale Giovanni Lanciotti.
Parte la presidente provinciale Simoni con una panoramica sulla donazione di sangue nel Fermano. «Ci attestiamo su un numero intorno ai 4.000 donatori – spiega – abbiamo avuto una flessione negli ultimi anni, abbiamo lavorato per mantenere i donatori attivi. Lavoriamo in 6 centri di raccolta. Il principale è Fermo, poi abbiamo le unità periferiche di Montegranaro, Montegiorgio, Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare ed Amandola. Nel 2023 abbiamo raccolto oltre 6000 sacche di sangue e 1400 di plasma. Oggi i numeri sono ben diversi, patiamo una grave carenza di personale. Mancano tre medici, uno è stato sostituito da una dottoressa con incarico a termine. Inoltre è imminente il pensionamento della direttrice del centro trasfusionale Giuseppina Siracusa, una figura che mancherà davvero tantissimo perché si è spesa in modo encomiabile; effettua raccolte sia a Fermo che nelle unità periferiche. Come lei, tutto il personale medico e infermieristico svolge un lavoro encomiabile ma c’è bisogno di rinforzi. Ad agosto, considerando anche le ferie del personale, la situazione sarà critica, conteremo ben 38 sedute di chiusura dei centri di raccolta. Sant’Elpidio a Mare, che effettua due sedute a settimana, ad agosto resterà sempre chiuso».
Non è sempre semplice convincere i donatori a spostarsi, magari percorrendo decine di chilometri dalla propria sede abituale a quella di Fermo. «Chiediamo loro un sacrificio per continuare a garantire l’attività, ma alla lunga questa situazione crea difficoltà – continua la presidente Simoni – Ora l’Ast ha indetto un concorso per dirigente medico che scade l’8 agosto, speriamo ci sia partecipazione, ne abbiamo davvero bisogno. Le sezioni dell’associazione continuano ad impegnarsi per allargare la base dei donatori, le sezioni comunali sono molto attive con tante iniziative, soprattutto rivolte ai giovani».
Traccia un quadro molto critico il vicepresidente regionale Avis Giovanni Lanciotti: «Anche Ascoli ha delle difficoltà, Macerata le ha superate, Ancona e Pesaro hanno momenti in cui fanno fatica, ma la provincia di Fermo ha limiti strutturali. Di sangue c’è bisogno come e più degli anni passati, in particolare in questo periodo siamo in allarme rosso per la carenza di zero negativo. Con una situazione del genere può prevalere la disaffezione. I donatori hanno grande sensibilità e spirito di volontariato, chiediamo loro anche lo sforzo ulteriore di spostarsi e perdere molto più tempo. Se vedono tutte queste continue chiusure, può essere percepito il messaggio che di sangue non ci sia più bisogno. Rischiamo che la gente si allontani; è durissima attirare nuove persone in queste condizioni».
Dalla direzione Ast di Fermo, Lanciotti dice di aspettarsi «risposte concrete. Abbiamo una flessione in provincia di 562 donazioni da gennaio a luglio di quest’anno, il calo peggiorerà sensibilmente con tutte le chiusure previste ad agosto. Sono tante. L’Avis mette tutto l’impegno necessario, a questo impegno deve corrisponderne altrettanto dalla direzione sanitaria. Vediamo una difficoltà elevata e di non breve soluzione. Da 5 medici e un primario siamo passati a due medici e un primario che va in pensione a settembre e per il quale non è stato ancora bandito il concorso. Noi siamo pronti a collaborare, ci aspettiamo un segnale forte».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati