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Terremoto in casa Nardi Juventus dopo il voto per il nuovo direttivo, pool di ex consiglieri pronti alla denuncia al tribunale federale

PORTO SAN GIORGIO - Al centro dello scontro ci sono le elezioni indette per eleggere il nuovo consiglio direttivo, che sarebbe scaduto a dicembre, che per la prima volta non vedrà rappresentati sangiorgesi al suo interno

Terremoto in casa Nardi Juventus, un gruppo di ex consiglieri si schiera contro il presidente Gianni Farina. Al centro dello scontro ci sono le elezioni indette per eleggere il nuovo consiglio direttivo, che sarebbe scaduto a dicembre, e che per la prima volta non vedrà rappresentati sangiorgesi al suo interno. Ora però, alcuni di quelli che a questo punto sono “ex” consiglieri promettono battaglia. Insomma aria tesissima in casa della Nardi Juventus, storica società di ginnastica sangiorgese, dopo le elezioni del nuovo consiglio direttivo che non avrà più un’anima sangiorgese. Dentro nuovi soci provenienti dal Pesarese.

A farsi portavoce della protesta, manifestata questa mattina in conferenza stampa all’associazione Marinai d’Italia, gli ex vicepresidente del consiglio direttivo Benedetta Jervicella, gli ex consiglieri del direttivo Flavio Sanguigni e Marina Aricò, l’es presidente del consiglio revisore dei conti Ugo Iacopini e gli ex consiglieri revisori dei conti Domenica Cogliandro e Fabio Bragagnolo.

«Siamo pronti a presentare formale denuncia al tribunale federale nazionale per annullare l’esito di un voto che a nostro parere è illegittimo. Vogliamo che si torni al voto – spiegano alcuni ex soci – lo scorso 29 aprile il presidente ha convocato una assemblea elettiva, informandoci che il primo luglio si sarebbero tenute le elezioni, presentandoci i nomi dei candidati consiglieri. Già questo è un iter poco ordinario. Tra i requisiti dei soci, c’è quello di accettare le regole dello statuto, che però non è stato sottoscritto dagli stessi, quindi formalmente noi contestiamo anche la loro eleggibilità. In qualità di revisori, abbiamo anche chiesto accesso agli atti e al bilancio, ma nonostante pec e solleciti, non ci è stato permesso». Diversi i dubbi che attanagliano gli ex soci, che hanno a cuore le sorti della Nardi Juventus, dove hanno trascorso tanti anni della loro vita e che non sopportano l’ idea di vederla finire in mani “straniere”.

«Chi pagherà le trasferte di questi consiglieri che vengono giù dal nord delle Marche? Qual è il loro progetto per la Nardi, che negli anni ha rappresentato anche un punto di riferimento sociale per i ragazzi sangiorgesi?» concludono.


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