Il Clan Falco Solitario del gruppo Scout di Montegranaro, si è interrogato sul perché tanti studenti abbandonino la scuola secondaria, senza conseguire il diploma.
«Questo tema, che fa parte di un percorso di approfondimento che gli scout fanno, e che viene denominato capitolo, è stato da noi affrontato anche con incontri organizzati con insegnanti e psicologi. È emerso che in Italia, i giovani che abbandonano la scuola – fanno presente dal Falco Solitario – sono circa il 21% di coloro che hanno intrapreso il percorso delle scuole superiori e che l’abbandono scolastico non è frutto di una singola causa, bensì di tanti fattori.
Una delle cause principali va individuata nelle difficoltà emotive che sin dalle elementari affliggono gli studenti; queste difficoltà spesso derivano dal contesto familiare e dalla mancanza di una specifica educazione finalizzata alla gestione dell’emotività, carenza che amplifica nei ragazzi la paura dei giudizi esterni e l’ansia di compiere prestazioni non all’altezza. Le difficoltà emotive affrontate dagli studenti sono generate dall’ansia, spesso amplificata dallo stesso ambiente scolastico o da situazioni esterne: in entrambe le opzioni si può arrivare a vivere la cosa come un fallimento personale, tanto che negli ultimi anni vi è stato un forte aumento dei casi d’ansia, derivato da problematiche neuro-cognitive causate da cambiamenti psicosociali. L’ansia però non va vista unicamente come un fattore negativo poiché, come tutte le emozioni, gioca un ruolo chiave nello sviluppo e nella maturazione di un individuo.
Tuttavia, un’emozione troppo sviluppata potrebbe non essere funzionale, spingendo il corpo a reagire in modi differenti, tanto che in letteratura sono state individuati quattro tipiche reazioni causate dall’ansia, denominate pure le 4 F:
1. Fight, l’attacco, ovvero il reagire a ciò che ci tormenta,
2. Flight, la fuga, quando si preferisce evitare ogni pensiero che rimandi al problema che ci affligge,
3. Freezing, letteralmente congelarsi, nel momento in cui si è sopraffatti dall’ansia a tal punto da non riuscire nemmeno a non pensarla,
4. Faint, immobilità, dove l’ansia si dirama in tutto il corpo, in questi casi si tende a perdere i sensi e svenire.
In breve, l’ansia – aggiungono dal Falco Solitario – non è altro che un insieme di pensieri che abbassano l’autostima, fino ad arrivare alla voglia di isolarsi, al ritiro sociale e, in taluni casi, anche a disturbi alimentari. Una delle maniere che consentono di non arrivare a tali livelli è quella di affrontare la sconfitta: la sua elaborazione, soprattutto se approcciata già in tenera età, potrebbe facilitare un percorso di crescita personale e scolastico. Per riuscirci risulta tuttavia fondamentale il ruolo dei genitori, che dovrebbero lasciare affrontare ai loro figli determinate situazioni con le proprie forze. Purtroppo, molti di loro, pur di non vedere il proprio bambino abbattuto o deluso, cercano di gestire direttamente le situazioni evitando che il ragazzo non incappi in alcuna difficoltà: questo tipo di genitori vengono definiti genitori “spazzaneve”. L’abbandono scolastico, tuttavia, non è solo un problema italiano ma lo è a livello mondiale. Molti paesi tentano di trovarne una soluzione: fra questi vi sono gli Stati Uniti dove si attua un sistema ben diverso da quello italiano. Gli studenti d’oltreoceano frequentano, oltre alle materie obbligatorie, dei corsi a scelta, andando a scuola dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 15:30 con un carico di compiti di gran lunga inferiore rispetto a quello che viene assegnato agli studenti del Bel Paese; in tal modo il pomeriggio è dedicato alla pratica di attività extra-scolastiche e soprattutto alle pratiche sportive, ossia tutte attività di gruppo che prevengono l’isolamento e soprattutto consentono la maturazione fisico-psichica degli individui. Pur non avendo il nostro paese una cultura analoga a quella degli States e non essendovi una analoga ricchezza di impianti sportivi, va detto però che «in Italia – concludono dal Falco Solitario – vi sono gruppi e associazioni, quali quella degli Scout, che fanno del lavoro di gruppo e dell’integrazione il loro tratto caratterizzante consentendo un percorso di crescita personale e collettiva di cui beneficiano il singolo e l’intera collettività; da questo punto di vista il percorso Scout è un ottimo modo per facilitare la crescita, stimolare l’autostima e eliminare o prevenire fenomeni di ansia facilitando anche un migliore percorso scolastico».
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