«Eravamo stati facili profeti nel prevedere che l’incontro organizzato dalla consigliera regionale Marcozzi, sugli annunciati ristori da parte della regione Marche ai commercianti di Casette d’Ete per la chiusura del ponte dell’Ete, alla presenza dell’assessore regionale Aguzzi e dell’ex vicesindaco Greci, oltre all’ex sindaco Pignotti, era la solita uscita priva di sostanza amministrativa ma ricca di propaganda. Questa volta però le è andata male, perché all’incontro, a questo punto quanto mai opportuno, si è fatta finalmente chiarezza!». E’ quanto si legge in una nota del gruppo Noi Insieme-Pd.
«Infatti, alle domande precise degli ex consiglieri di minoranza Alessandrini e Calcinari dirette all’assessore Aguzzi, quest’ultimo ha dovuto rispondere, con correttezza, che fondi della regione non ci sono e non ci sono mai stati. Gli unici fondi a disposizione sono quelli del genio civile, così come previsto dal codice civile, per eventuali danni subiti, da richiedere con apposita procedura e da sostanziare con idonea documentazione. Quindi la storiella secondo la quale la Marcozzi e l’ex sindaco avevano operato per ottenere fondi dalla regione, fondi che poi si sarebbero bloccati per la sfiducia al sindaco, è stata smentita dallo stesso assessore Aguzzi. Così come un’altra questione prima di fondamento sarebbero i cosiddetti fondi che il Comune avrebbe messo direttamente. Nel bilancio di previsione approvato a dicembre non esiste nessuna posta. È vero invece che l’ex amministrazione – si legge, ancora, nella nota di Noi Insieme-Pd – non è stata all’altezza della situazione, non avendo operato per tempo per prevenire i disagi ai cittadini. Anche in questo caso, a precisa domanda di Alessandrini al direttore dei lavori, l’ingegner Marzialetti, si è evidenziato che ben 220 mila euro di fondi compensativi del genio civile, di concerto con l’amministrazione comunale, sono stati destinati all’asfaltatura di via Santa Croce e della Lungo Ete, invece che intervenire sull’incrocio della Mezzina, dove regna il caos più assoluto. Si era già appurato nella precedente chiusura di 5 mesi fa che questo era il nodo critico. Si sarebbe potuto intervenire per creare delle corsie preferenziali, ad esempio per chi, provenendo da Casette d’Ete deve andare verso la zona Brancadoro, ed alleviare così i tempi di attesa. Meglio ancora, vista la cifra a disposizione del genio civile, coinvolgendo anche la Provincia di Fermo ed il Comune di Montegranaro, per fare la tanto agognata rotonda sulla Mezzina. Il tempo c’era, visti i 5 mesi passati dalla precedente chiusura. Ma per fare questo ci voleva una amministrazione con visione e legami territoriali, e non piegata soltanto su se stessa e sulle logiche del facile consenso. Meglio asfaltate una strada ed accontentare dieci famiglie piuttosto che fare un’opera utilissima ma che non avrebbe portato voti. L’assessore Aguzzi, persona perbene, si è lanciato ad un certo punto sulla questione locale, lamentando le sfiducia data al sindaco Pignotti, evidentemente vicino alla sua parte politica. Ebbene al caro assessore, tralasciando questioni di non poco conto come la gestione dell’appalto rifiuti, il bilancio in gravi difficoltà, i finanziamenti sportivi persi, e le vicende giudiziarie di alcuni personaggi dell’ex maggioranza, diciamo che già la sola gestione confusionaria di questa vicenda dovrebbe fargli aprire gli occhi sul come l’ex amministrazione ha amministrato».
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