di Maikol Di Stefano
Il beach soccer a Porto Sant’Elpidio lascia strascichi e polemiche. Non per il risultato sportivo dove la nazionale italiana non è riuscita a spuntarla, bensì per come ha acceso il conflitto politico.
IL CASO
Dopo anni in cui l’arena per l’evento è stata realizzata nell’area dell’ex Orfeo Serafini, per quest’edizione il torneo ha cambiato casa spostandosi a nord, riutilizzando per tre giorni la storica piattaforma da basket della città. Un cambio dovuto ai cantieri in essere, finanziati dal Pnrr proprio sull’ex Orfeo. Evento riuscito quello del beach soccer, come ogni anno, ma che poi nello smontaggio della struttura ha rivelato alcuni danni lasciati proprio sul terreno della piattaforma.
«Durante le operazioni di smontaggio e rimozione della sabbia per il Mundial beach soccer che si è svolto nei giorni scorsi, è emerso il deterioramento di una parte di uno dei due campi da basket sul lungomare Trieste. I campi rimangono praticabili, ma c’è un peggioramento di una pavimentazione che già mostrava chiari segni di usura. Un episodio chiaramente non voluto ed accidentale, per il quale gli organizzatori stessi dell’evento e la ditta incaricata delle attività – fa sapere il sindaco Massimiliano Ciarpella – hanno dato disponibilità a provvedere al ripristino. Questo nulla toglie alla bontà di un evento come il beach soccer che da diversi anni richiama migliaia di spettatori ed ha una copertura televisiva nazionale. Proprio ieri sera, le riprese delle partite sono andate in onda sui canali Sky offrendo una vetrina alla nostra città. Per la prima volta, inoltre, l’evento è stato inserito dalla Regione Marche tra le manifestazioni di importanza strategica che favoriscono la promozione turistica» spiega il sindaco, che poi rimarca il perché di tale cambio. «L’individuazione della location è stata dettata dall’impossibilità di utilizzare l’area ex Orfeo Serafini. Abbiamo scelto un sito molto frequentato, con un’ambientazione scenica ed un allestimento che hanno riscosso grande apprezzamento. Quanto alle spese, sarebbe più corretto parlare di investimento. I 9.000 euro stanziati per l’evento sono perfettamente in linea con le somme concesse negli anni passati (siamo arrivati alla 14esima edizione) e sono stati utilizzati non come contributi diretti agli organizzatori, come fatto in precedenza, ma per l’acquisto della sabbia che verrà utilizzata anche negli anni a venire. Sapevamo già prima di questo incidente che sarebbe servito un intervento per ripristinare un fondo ideale per giocare a basket. Non creiamo inutili scontri tra sportivi di una o dell’altra disciplina. La piattaforma da tanto tempo è un punto di riferimento per chi pratica basket ed anche questa estate ha ospitato tornei di ottimo livello e belle serate di sport, in ultimo le finali 3×3 nazionali in corso. Ci investiremo le risorse necessarie, abbiamo un’idea per renderla ancora più caratteristica. Oltre a migliorare la pavimentazione, stavamo pensando ad un’opera di street art, suggeritaci mesi fa da Lorenzo Petrini, insieme a ragazzi che frequentano abitualmente il sito e vi hanno organizzato tornei, per qualificare ulteriormente la piattaforma anche sotto l’aspetto estetico. Capisco il rammarico, non serve il disfattismo. Sono fiducioso che gli appassionati di basket apprezzeranno gli interventi che andremo a realizzare».
LA POLEMICA
Se da una parte le parole del primo cittadino hanno spento la polemica tra amanti del basket ed organizzatori dell’evento, dall’altra hanno svegliato quella politica. È bastata infatti una battuta satirica del segretario cittadino del Partito Democratico, Carlo Cognigni sugli investimenti economici effettuati per scatenare la bagarre social: «10.000 euro di sabbia…ne faremo di castelli!». Una frase, seguita dall’immagine di un castello di sabbia, pubblicata sul proprio profilo che ha portato all’immediata replica del vicesindaco Andrea Balestrieri: «Differentemente dal passato, i contributi economici andavano direttamente nelle casse degli organizzatori; noi abbiamo deciso di investire sulla sabbia che si può riutilizzare in futuro. Non vedo una sostanziale differenza. Poi permettetemi una chiosa finale: ma quanti milioni di euro avete buttato in acqua per fantomatici ripascimenti e barriere soffolte? Altro che castelli…Ci potevi costruire un’ intera città». Polemica alla quale non si è sottratto il consigliere regionale, elpidiense doc, Andrea Putzu: «Gli stessi soldi che spendevate voi ogni anno, caro Carlo Cognigni, solo che li davate agli organizzatori mentre quest’amministrazione comunale ha speso 10.000 per la sabbia utile a riutilizzarla. Magari quando eri consigliere comunale in maggioranza eri poco attento alle spese che venivano fatte e magari ti dimentichi che ogni anno spendevate soldi per la sabbia mentre l’amministrazione comunale attuale li spende solo per quest’anno e la stessa spesa il prossimo anno non viene fatta. Capisco, caro Carlo, che stare in opposizione è difficile, quando si è abituati ad essere maggioranza per decenni, ma siamo contenti che con questo vostro modo di fare politica siete condannati a starci per ancora tanti anni”. Attacco frontale al quale il segretario del Pd ha subito risposto, mantenendo il suo tono sarcastico. «Andrea Putzu 10.000 euro per 3 giorni di manifestazione…la mettiamo nei secchielli e la riutilizziamo André? Al massimo la passiamo col setaccio tante le volte…».
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