Teresa Cecchi, docente dell’Itt Montani di Fermo è una degli insegnanti italiani che partecipano a Turku, in Finlandia, al Festival europeo di Science on Stage, la più grande manifestazione europea dedicata all’insegnamento delle materie Stem (Scienze, tecnologia, ingegneria e matematica).
L’inaugurazione si è svolta lunedì 12 agosto con il saluto del Ministro dell’Educazione finlandese Anders Adlercreutz.
Il Festival europeo di Science on Stage è una competizione che ogni due anni raccoglie e mette a confronto i migliori progetti realizzati da docenti delle scuole di ogni livello, dalla primaria alla secondaria superiore.
Quest’anno a Turku sono presenti oltre 400 progetti che provengono da più di 30 Paesi, non solo del nostro Continente. Sono stati scelti attraverso selezioni nazionali analoghe a quella che in Italia ha visto competere 30 squadre durante i tre giorni del Festival italiano ospitato a settembre 2023 dalla Città della Scienza di Napoli.
Ogni progetto rappresenta una proposta nuova, spesso realizzata insieme da docenti e studenti, per affrontare un tema scientifico o tecnologico in chiave avvincente, attraverso la metodologia dell’Inquiry Based Learning, l’insegnamento basato sull’esperienza, sulla formulazione di ipotesi e la realizzazione di esperimenti in prima persona.
Il progetto di Teresa Cecchi si chiama “Chromatography Embodiment” e nasce da una lunga progettualità di spettacolarizzazione della chimica che va avanti dal 2012 presso l’Itt Montani di Fermo. Ai chimici viene spesso chiesto: “Cosa c’è qui dentro? Quanto ce ne è?”. La tecnica più usata per rispondere è la cromatografia, tecnica tanto teoricamente complessa quanto versatile. Il progetto di ricerca didattica di Teresa Cecchi mira a prevenire gli errori teorici più comuni, attraverso un’esperienza di Drama Science. I chimici sono protagonisti della simulazione di questa tecnica separativa per rendere reali concetti astratti e visualizzare gli effetti delle previsioni teoriche.
Le studentesse e gli studenti impersonano con magliette di diverso colore molecole diverse. Muovendosi in un viale all’aperto, che rappresenta la colonna cromatografica, con sedie sulle quali le persone (molecole) si fermano per tempi più o meno lunghi in base alla loro affinità per la fase stazionaria, i ragazzi arrivano alla fine del percorso in tempi diversi e così risultano separati!
Tre musicisti mimano l’azione di un rilevatore per l’analisi qualitativa (suonando note specifiche per ciascuna sostanza) e per l’analisi quantitativa (suonando con maggiore intensità se il numero di studenti in arrivo è maggiore). In questo modo risulta comprensibile e piacevole un meccanismo spesso difficile da spiegare a livello didattico.
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