di Silvia Remoli (foto Simone Corazza)
Samuele Bruni, priore della contrada Torre di Palme, riceve commosso dalle mani del sindaco, o meglio del Podestà, nonché presidente della Cavalcata dell’Assunta, Paolo Calcinaro, il bellissimo drappo della vittoria, dipinto dall’artista Andrea Gentili, e raffigurante Maria Assunta al centro del rosone della cattedrale che spicca su un elegante sfondo di velluto blu.
E’ il settimo, per l’esattezza, a raggiungere la sede dei giallo-verdi, già vincitori negli anni 1985, 1992, 1998, 2000, 2003 e 2019, balzando così primi in classifica nell’albo d’oro della Cavalcata dell’Assunta, seguita da San Bartolomeo a quota sei.
E visto che il sapore di ciascuna vittoria è unico e diverso da tutte le altre, chiediamo proprio a Samuele Bruni di descriverci le emozioni a caldo e a chi dedica questo palio: «Il 15 di agosto è un giorno doppiamente speciale: è il compleanno di mio padre, scomparso pochi anni fa. Stamattina gli ho fatto visita al cimitero e questo mi ha dato tanta forza. Sono sicuro che ci abbia messo del suo. Ma, al di là di questo mio pensiero strettamente personale, dedico la vittoria all’intera contrada perché sono stati tutti fantastici, hanno lavorato tantissimo. Oggi tutto ha davvero funzionato alla perfezione e la ciliegina è arrivata con la vittoria del fantastico fantino (il giovane Stefano Saiu) e dello splendido cavallo (Coram Lathe, un maschio sauro di 6 anni, ndr)».
Incontenibile è anche la gioia del popolo giallo-verde che ha invaso Piazza del Popolo dopo la rituale visita di ringraziamento alla Cattedrale, facendo riecheggiare per le vie del centro storico i cori della vittoria, tra i quali quello dedicato alla barca ‘Vincenzina’, uno dei simboli della contrada appartenente, appunto, alla corporazione dei pescatori.
«Pioggia sconfitta, Palio stupendo: prima Torre di Palme, seconda Fiorenza. Tra caldo e pioggia ce l’abbiamo fatta. Non è mai facile, non è mai scontata. Grazie a tutti i contradaioli, fermani e turisti che – il commento del “podestà” Paolo Calcinaro – ci sono stati vicini in una giornata così pazza».
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