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«Il sogno» di Giuseppe Fedeli

Giuseppe Fedeli

di Giuseppe Fedeli *

Il sogno
‘Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni’- W.Shakespeare

La notte vigila dalla terrazza a ponente, a est tra poche ore sorgerà l’astro, che via via diverrà fulgente. Tutto tace….un respiro plana sulle cose, i pensieri ristanno timorosi al di qua della soglia. Oltre, si può precipitare nel vuoto… aspettiamo che il sonno culli l’anima, estenuandola, aspettiamo che i sogni visitino i nostri abissi: se il sogno sia verità, non lo sapremo mai, siamo tutto e niente, bianco e nero, maschile e femminile, Yin e Yang. “Il sogno è la via regia per accedere all’inconscio”, diceva Freud. Il sogno è una sorta di teatro, sostiene, dal canto suo, il fondatore della psicologia analitica, Carl Gustav Jung: ossia, ogni personaggio o elemento del sogno è una parte del palcoscenico psichico dell’individuo. Ha scritto a riguardo Addison: quando sogniamo, l’anima «conversa con innumerevoli individui di sua creazione e si trasferisce in diecimila scene di sua immaginazione». L’anima è, in sostanza, «il teatro, l’attore e lo spettatore». Ma anche, soggiunge Borges, l’autore della storia cui assiste. Ma allora…è sogno la vita diurna, che sogniamo di sognare?:  to die, to sleep, perchance to dream …( Morire, dormire, forse sognare…)- W. Shakespeare, Hamlet

Ps
Parafrasando Shakespeare, lasciamoci cullare dal sogno di una notte d’agosto.

* giudice 


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