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Alessio Ercoli molla il fischietto in disaccordo con l’Aia

CALCIO - Il fischietto fermano, attraverso un lungo messaggio affidato ai social, non manca di usare toni anche duri, per dire addio ad una associazione nella quale non si riconosce più
Dopo oltre 250 partite ed una carriera giunta alle soglie del calcio professionistico, il fischietto fermano Alessio Ercoli ha deciso di dire basta ed appendere il fischietto al chiodo, per protesta contro il mondo AIA di cui ha fatto parte fino a poche settimane fa. Ercoli dice stop con un lungo e forte messaggio contro quella che era la sua famiglia, ma dalla quale ora ha deciso di andarsene, troppe divergenze con il suo modo di intendere il calcio e il ruolo del direttore di gara.
«Ho deciso di lasciare l’arbitraggio. È stata una delle scelte più importanti della mia vita. Non lascio l’arbitraggio per mancanza di voglia, come disse qualcuno, o per paura dei fallimenti. Non lascio l’ arbitraggio per colpa del mio lavoro, sarebbe fin troppo facile uscirne così. lascio questa “associazione”, (…) perché non è più quella dove ho deciso di entrare da bimbo quasi 10 anni fa – si legge nel lungo messaggio scritto da Ercoli con una sfilza di considerazioni sull’Aia – (…) Lascio a 25 anni dopo 260 partite… il primo ringraziamento va a te lassù a cui ho dedicato tutti i miei 260 fischi iniziali e tutte le mie partite in giro per l’Italia. Una promessa che ho mantenuto solo per te! Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia vicina e lontana che mi ha sempre supportato. Grazie a tutti coloro che anche per un secondo hanno messo la mia crescita davanti a tutto, grazie al mio Mentor che dal mio primo raduno regionale è stato sempre al mio fianco, ma sopra tutto a due persone al quale devo dire Grazie per essere l’uomo che sono oggi: Davide De Luca e Carlo Ridolfi. Addio Aia, forse un giorno ci incontreremo di nuovo… (…)».

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