«In merito ad alcune dichiarazioni (…) e ad alcuni recenti interventi sulla stampa di queste ore in ambito di donazioni di sangue, ci corre l’obbligo di dare opportune precisazioni, come Avis Provinciale di Fermo e Avis Marche». Inizia così, con queste parole, la puntualizzazione della presidente provinciale Avis, Elena Simoni.
«Innanzitutto vi è stata un’iniziativa del tutto personale non presa, come avviene in Avis, in maniera collegiale. Dobbiamo rimarcare, altresì, il fatto che dal direttore generale dell’Ast, dr. Roberto Grinta, abbiamo sempre ricevuto la massima attenzione e collaborazione per affrontare le questioni legate al miglioramento del servizio di raccolta sangue e plasma».
«Questa – si legge nella nota dell’Avis provinciale – è in sintesi la cronologia delle più recenti azioni intraprese per la risoluzione della grave carenza di personale in ambito trasfusionale: lo scorso 25 maggio, infatti, si è tenuta una riunione del Consiglio Provinciale e dei Presidenti con la direttrice dott. Siracusa per informarci delle criticità della mancanza dei medici e delle possibili azioni che l’Ast avrebbe potuto intraprendere. Il 12 giugno scorso l’Avis provinciale, con presidente e vice regionali hanno incontrato i vertici Ast di Fermo per parlare della situazione e chiedere possibili soluzioni. Il Consiglio Provinciale, in accordo unanime con i Presidenti delle Avis comunali, hanno deciso di fare un comunicato stampa per relazionare sui punti trattati nell’incontro e le promesse fatte dall’Ast. Il 30 luglio la presidente e il vicepresidente regionale hanno fatto una diretta in Radio Fermo Uno per informare sulla difficile situazione di raccolta nei centri periferici e ringraziare tutti i donati per la disponibilità a recarsi a donare nel centro di raccolta di Fermo. Lo scorso 8 agosto si è tenuto un ulteriore incontro con la direzione Ast, presenti il direttore generale, dr. Grinta, il direttore socio-sanitario ing. Franca il direttore sanitario dr.ssa Draghi e la primaria dr.ssa Siracusa, per chiedere a che punto erano i vari concorsi per potenziare il personale e per rappresentare i grandi rischi derivanti dalle chiusure delle Udr, con conseguente perdita di donazioni e donatori, e la preoccupazione per l’ulteriore mancanza di un altro medico con il pensionamento della direttrice Siracusa dal 1 settembre. Al riguardo abbiamo ottenuto precisi impegni da parte dell’Ast e di cui ringraziamo la direzione con in testa lo stesso direttore generale Roberto Grinta. Ebbene tra le promesse vi sono un concorso bandito ed in fase di espletamento con l’accelerazione della costituzione della commissione e gli atti seguenti, un concorso per la sostituzione del primario a brevissimo. L’introduzione di specializzandi nella attività di prelievo in supporto degli strutturati con possibile aumento del numero dei prelievi a Fermo, prestazioni aggiuntive con tariffe ad imposta ridotta, accesso dei biologi alla pronta disponibilità con possibilità di turni ulteriori dei medici trasfusionisti che prima non potevano essere utilizzati in uscita dalla notte, l’apertura ai medici di medicina generale dei corsi di formazione per utilizzarli in punti di raccolta, e la riapertura progressiva dei punti di raccolta periferici verso il 15 settembre».
«Apprendiamo con favore che l’Ast, come da nota ufficiale (leggi qui), si è effettivamente adoperata concretamente su più fronti. L’Ast – rimarca la presidente – ha infatti comunicato che ieri sono stati pubblicati l’avviso per cercare un nuovo direttore di Medicina trasfusionale e il bando per un dirigente biologo in ausilio all’attività ambulatoriale. L’Ast ha anche fatto sapere che il concorso a tempo indeterminato per dirigente di Medicina trasfusionale è in itinere e sarà concluso nel mese di settembre. La Ast di Fermo, a testimonianza dell’attenzione riposta nella donazione, insieme al direttore della Medicina trasfusionale, che a breve si arriverà alla definizione della collaborazione con i medici di medicina generale e con l’Avis e che, con l’apertura del nuovo ospedale di Amandola, la sede Avis locale sarà trasferita nella nuova struttura ospedaliera. L’Avis provinciale si è interfacciata con la direzione generale dell’Ast Fermo con spirito collaborativo per tenere aperto il dialogo e ha trovato la piena volontà dall’altra parte di risolvere le criticità del Servizio Trasfusionale; quindi, grazie all’importante lavoro svolto negli ultimi mesi da Avis provinciale e agli incontri intercorsi con la direzione Ast, la grave criticità della raccolta nel Fermano appare in corso di risoluzione. Compito dell’Avis è, oltre a creare le condizioni per lo svolgimento della raccolta di sangue in modo continuativo e regolare, sensibilizzare alla donazione, diffondere la cultura del Dono, e garantire un’ampia base di donatori attivi. Tutto questo è possibile lavorando in rete, con la massima collaborazione e soprattutto senza personalismi».
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