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Emiliano Giorgi torna a fare il preside dopo la destituzione. Guiderà lo Scientifico di Fermo: «Una rivincita, mai arrendersi»

FERMO - Una battaglia, quella portata avanti dal nuovo dirigente del "Calzecchi Onesti", che ha portato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a riabilitarlo come dirigente, dopo che si era visto destituire come preside dell’ “ISC Fracassetti Capodarco”: «L’emozione c’è e sicuramente per me è una rivincita. Possiamo dire che è la rivincita di una persona comune? Sì, sicuramente. Spero davvero possa spronare tutte quelle persone che davanti alle difficoltà si sentono impotenti e sconfitte»

Emiliano Giorgi

di Silvia Ilari

Dopo la vicenda che l’aveva visto costretto a lasciare, nel 2021, la guida dell’Isc Fracassetti Capodarco, dal primo settembre Giorgi torna a fare il dirigente scolastico (data ufficiale ma, essendo domenica, Giorgi sarà a scuola il 2 settembre).

«Sono felice di poter ricominciare dallo Scientifico “Calzecchi Onesti”. Da parte mia c’è soddisfazione, perché è una realtà con un corpo docenti altamente qualificato, così come lo è il direttore dei Servizi generali e amministrativi, Giuseppe Taffetani e tutta la segreteria e il personale Ata» afferma subito Emiliano Giorgi quando gli si chiede di questo suo nuovo (e ritrovato) incarico.

Non manca, però, di ricordare anche il suo momento più buio: «Un giorno, nel periodo in cui stavo davvero male, sono andato in una tabaccheria di Fermo, a San Francesco. Lì c’era la titolare che mi ha detto: “Emiliano, tu non ti devi arrendere, non solo per te ma per tutti noi”. È vera questa cosa. Non bisogna arrendersi. Mi ha spronato e, in quel momento, ho iniziato a lottare».

Una lotta che ha portato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a riabilitarlo come dirigente, dopo che si era visto destituire come preside dell’ “ISC Fracassetti Capodarco”

«Vorrei che emergesse il motivo per cui faccio quest’intervista» continua. «La faccio innanzitutto per ringraziare le tantissime persone che mi sono state vicino, tra cui la dirigente Margherita Bonanni, un punto di riferimento per me perché, dopo che mi hanno mandato via sono stato malissimo. Sono tornato a fare l’insegnante, non ho perso il lavoro, però è stata dura. Io ho fatto il dirigente per un anno e mezzo, a un certo punto c’è stata la destituzione, non era mai successo prima nella storia della Scuola italiana. I ricorsi ci sono sempre stati, anche le situazioni anomale, ma non si era mai arrivati a questo. La Politica aveva sempre trovato una soluzione in passato. Insieme a me sono stati licenziati alcuni, mentre altri ancora hanno mantenuto il ruolo. Una vicenda che ha dell’assurdo. Nel mio caso, avevo superato anche l’anno di prova, quindi immaginate che uno lavora per un anno, firma pagelle e poi si ritrova così». 

Giorgi ci tiene a sottolineare come la sua esperienza gli abbia insegnato «a non perdere mai la speranza, in qualsiasi situazione, davanti ad avversità e criticità».        Ora, dopo gli ultimi anni difficili, lo spazio è per la felicità di riprendere servizio a settembre: «L’emozione c’è e sicuramente per me è una rivincita. Possiamo dire che è la rivincita di una persona comune? Sì, sicuramente. Spero davvero possa spronare tutte quelle persone che davanti alle difficoltà si sentono impotenti e sconfitte». 


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