Alle prime ore di oggi, nel Fermano, i carabinieri del Comando provinciale di Fermo, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti e di unità specializzate del Nucleo Cinofili di Pesaro Urbino e del Nucleo Elicotteri di Pescara, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone di nazionalità albanese, marocchina e algerina, ritenute responsabili in concorso di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marginalmente hashish.
L’indagine, avviata nell’inverno del 2022 dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Fermo, sotto la direzione della Procura di Fermo, ha permesso di individuare e smantellare un sodalizio criminale dedito allo spaccio ed al traffico di ingenti quantitativi di cocaina. Il gruppo criminale, formato da almeno diciotto soggetti, stabili nel Fermano, riforniva lo stupefacente (cocaina e parzialmente anche hashish) a numerosi acquirenti della zona. Nello specifico, la cocaina veniva redistribuita in discrete quantità con l’ausilio di spacciatori al dettaglio, perlopiù albanesi e italiani, operanti lungo tutta la fascia costiera e nell’entroterra fermano, in particolare nei territori dei comuni di Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano, Montegranaro, Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli nonché Civitanova Marche e Fermo (con maggiore insistenza nei Comuni di Sant’Elpidio a Mare, Porto Sant’Elpidio, Fermo e Monte Urano).
Gli investigatori dell’Arma fermana hanno sviluppato l’attività documentando le sofisticate modalità di spaccio dello stupefacente: gli spacciatori infatti, per eludere e limitare i rischi di essere sorpresi, vendevano prevalentemente su ordinazione, in alcuni casi anche con “servizio a domicilio”. In particolare l’indagine va a sommarsi alle efficaci e complesse attività culminate con l’operazione “Underground” che già nel mese di marzo del 2023 aveva portato all’arresto di otto dei tredici spacciatori indagati, tutti facenti parte di un sodalizio dedito allo spaccio sul territorio nonché alla più recente operazione “Retail” condotta nell’estate scorsa (nel mese di luglio del 2023) e che aveva coinvolto nove indagati tra albanesi e italiani, alcuni dei quali gravati anche da precedenti specifici.
Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e di riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i militari del Nucleo Investigativo sono riusciti a documentare tutti i movimenti dei componenti del gruppo criminale, evidenziandone i ruoli nonché le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio della Provincia.
L’attività d’indagine, nel corso del suo sviluppo, ha consentito di indentificare tutti i componenti del sodalizio, al cui capo vi erano cittadini albanesi, responsabili della pianificazione ed organizzazione del traffico, i quali si avvalevano della collaborazione di altri soggetti, per lo più di origine nordafricana, quali intermediari responsabili dell’attività di spaccio delegata anche ad italiani incaricati di compiti di manovalanza tra cui fare da autisti e da procacciatori di clientela.
La complessa attività di spaccio era gestita dagli albanesi, inseriti nell’ambiente dell’imprenditoria edile locale. Soggetti scaltri e accorti, abili nel tentare di eludere i controlli dei militari con svariati accorgimenti, quali cessioni in luoghi poco accessibili ai controlli, ad esempio centri storici, aree rurali, linguaggio allusivo adoperato nelle comunicazioni, spostamenti con vetture prese a noleggio e sostituite di continuo, modus operandi che gli indagati hanno adottato durante tutto l’arco temporale dell’indagine, sempre affinato per deviare o depistare ogni intervento da parte delle Forze di Polizia, e che dà il senso della loro pericolosità e attitudine a delinquere. In questo modo si era capaci di soddisfare la domanda di cocaina e marginalmente di hashish da parte dei tossicodipendenti locali.
Le indagini del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Fermo hanno permesso di documentare i numerosi episodi di spaccio, attraverso lo smercio di circa quattro kg di cocaina per un valore di mercato pari a circa 300.000 euro e di identificare e segnalare all’autorità Prefettizia 40 acquirenti assuntori di stupefacenti, perlopiù italiani provenienti dai diversi comuni del Fermano.
Dei 18 indagati, quattro albanesi (classi ’81, ’85, ’86 e ’92 tutti domiciliati a Porto Sant’Elpidio) e due marocchini (classi ’97 e 2003 domiciliati rispettivamente a Torre San Patrizio e Sant’Elpidio a Mare, di fatto senza fissa dimora) sono finiti in carcere, inoltre una donna marocchina è stata sottoposta ai domiciliari (classe 2000 domiciliata a Sant’Elpidio a Mare ma localizzata e arrestata a Verona insieme al compagno, il magrebino classe ’97) grazie alla collaborazione dei militari del Reparto Operativo di Verona, città dove la coppia aveva trovato ospitalità presso un bed & breakfast, mentre tre algerini (classi ’89 e due del ’93, pregiudicati e domiciliati a Porto Sant’Elpidio) sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia fermana, ritenuti responsabili in concorso di detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina, mentre per altri otto (cinque italiani, classi ’76, ’78, ’85, ’99 e 2000, tutti residenti tra Monte Urano, Torre San Patrizio e Sant’Elpidio a Mare; due algerini classi ’86 e 2000 domiciliati a Porto Sant’Elpidio e un marocchino classe ’97 domiciliato a Sant’Elpidio a Mare) tutti nullafacenti e già gravati da precedenti di polizia e penali, non sono state emesse misure restrittive e restano indagati a piede libero.
Nel corso dell’operazione, nella fase esecutiva, che come citato è stata svolta anche con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro Urbino, con i pastori tedeschi “Kevin” e “Bob”, addestrati alla ricerca di droga, e con il supporto aereo del 5° Nucleo Elicotteri di Pescara, sono state inoltre effettuate varie perquisizioni domiciliari e personali.
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