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MArCHESTORIE incanta Torre di Palme con musica, poesia, visite guidate e laboratori

EVENTO - Dal 30 agosto al 1 settembre il teatro naturale di Torre di Palme ha fatto da palcoscenico alla IV edizione del Festival “MArCHESTORIE 2024 – Le Marche il dono dell’Infinito”, promosso da Regione Marche / Assessorato alla Cultura in collaborazione con AMAT e Fondazione Marche Cultura, con il progetto “La Favola dei Poeti nello Spirito del Borgo”, cui il Comune di Fermo ha aderito

Non poteva esserci tema più appropriato che quello della poesia per questa edizione 2024 di Marche Storie: un tema che è calzato a pennello alla location fermana, uno dei borghi più belli d’Italia, Torre di Palme. Tre giorni di sogno, di magia, di incanto che non ha eguali in altri periodo dell’anno perché assumono con questo evento un fascino unico, inenarrabile, solo da vivere.

Dal 30 agosto al 1 settembre il teatro naturale di Torre di Palme ha fatto da palcoscenico alla IV edizione del Festival “MArCHESTORIE 2024 – Le Marche il dono dell’Infinito”, promosso da Regione Marche / Assessorato alla Cultura in collaborazione con AMAT e Fondazione Marche Cultura, con il progetto “La Favola dei Poeti nello Spirito del Borgo”, cui il Comune di Fermo ha aderito.

Un ricco e nutrito programma per cui il Sindaco Paolo Calcinaro ha espresso soddisfazione per un Festival apprezzato e di successo per la qualità delle proposte in un contesto incantevole come quello di Torre di Palme, una tre giorni che ha letteralmente incantato per una serie di iniziative culturali assolutamente attinenti e presentate in modo professionale e accurato. L’assessore alla cultura Micol Lanzidei ha sottolineato come «la poesia del luogo, grazie a Marche Storie, in tre giorni sia stata riportata in superficie, ed è emersa perché celandosi dietro alla bellezza estetica del borgo con questo evento è stata disvelata e resa nota, mediante le potenzialità poetiche, artistiche e teatrali di un evento che lo spettacolo ed i suoi indiscussi protagonisti hanno saputo mettere in mostra dalle profondità». L’assessore Lanzidei per questo ha voluto ringraziare tutti gli attori coinvolti, Proscenio, Adolfo Leoni, i Cori, Galee Sibilline, i musei di Fermo, l’Arcidiocesi e la Società Operaia di Torre di Palme che con il loro massimo impegno hanno regalato un evento di successo, la presenza costante e competente del Personale dell’Ufficio Cultura del Comune, il sostegno dell’Ufficio Turismo, il Dirigente Comunale Giovanni Della Casa, ed ha voluto ringraziare «tutti coloro che hanno scelto di vivere il fine settimana a Torre di Palme con un’atmosfera di teatro puro, di magia dell’essenziale». Il vice sindaco Mauro Torresi pure ha sottolineato «la presenza di spettatori richiamati dalla bellezza dell’evento e del luogo, la collaborazione degli esercenti cui ha espresso gratitudine e di tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita dell’evento».

Un silenzio surreale ha accompagnato lo spettacolo “La Favola dei Poeti nello Spirito del Borgo” diretto, ideato e recitato da Proscenio in collaborazione con il giornalista e scrittore Adolfo Leoni che ha fatto anche da narratore, le coreografie di Dafne Ciccola e la musica dal vivo con il coro del CAI e del Coro Canticum Novum, un viaggio itinerante per le vie del borgo, diviso in tre momenti, durante i quali il pubblico ha incontrato alcune figure simbolo di varie epoche, passate e presenti, che hanno recitato le liriche di alcuni autori: un soldato appena finita la guerra, un beatnik esistenzialista, un figlio dei fiori, uno yuppie, un grunge ambientalista, un giovane millenial. Una Dead Poets Society, dove si sono ascoltate e apprezzate le liriche dei poeti marchigiani – da Leopardi a Matacotta, Vitali, Bazzani, Volponi, Santori ed altri – che hanno espresso l’anelito di infinito ciascuno a suo modo. Suggestive le escursioni naturalistiche guidate, a cura di Emanuele Luciani di G.a.l.e.e Sibilline accompagnate da narrazioni letterarie sulla storia dei pellegrini, dei mendicanti e dell’umana avventura alla ricerca dell’ultima stella. Il Museo Archeologico di Torre di Palme, che conserva reperti delle necropoli picene del VI secolo a.C., ha ospitato laboratori didattico-artistici per bambini e ragazzi, durante i quali è stato esplorato il linguaggio della materia, attraverso la manipolazione dell’argilla e sono stati coinvolti in un viaggio attraverso i manufatti antichi per poi realizzare un loro personalissimo amuleto.

Le chiese del Borgo, grazie alla collaborazione dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Fermo, sono state aperte al pubblico durante le tre giornate di festival, in via straordinaria in orario serale e notturno, per consentire ai visitatori di ammirarne i capolavori dell’arte medievale e rinascimentale in esse conservati, svelando un lato più affascinante e intimo. Il progetto di Marche Storie pensato per Torre di Palme ha voluto rappresentare la storia dell’Umana avventura, attraverso la potenza della poesia e del racconto poetico. Il borgo stesso di Torre di Palme, ricco di storia e tradizione, è un costrutto poetico, con le sue vie e le piazzette, i dirupi e la vista sul mare, gli angoli nascosti ed intimi ed è diventato la scenografia e il contenitore ideale per una serie di performances, trasformandosi così in contenuto.


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