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Provinciali, scossa in maggioranza: ipotesi candidatura di un nome de “La città che vogliamo” nella lista Pd

VOTO - In queste ore è emersa l'ipotesi di candidatura di Manolo Bagalini con la lista del Pd

Che all’interno della maggioranza fermana da tempo qualcosa covasse sotto la cenere era risaputo, frizioni, opposte vedute. C’è anche chi da tempo va dicendo che le prossime elezioni provinciali del 29 settembre, seppur “inutili” dal punto di vista della rappresentanza democratica, avrebbero fatto venire allo scoperto i dissapori. E qui profeti in patria potrebbero ora aver ragione, nei fatti.

Da alcune ore, infatti, si vocifera di una candidatura di un esponente della lista “La città che vogliamo”, quella che ha espresso il presidente del consiglio Francesco Trasatti e l’assessore Micol Lanzidei, per intenderci. E quel nome, almeno stando ai rumors in maggioranza, sarebbe quello di Manolo Bagalini (ex segretario comunale del Pd). Sì proprio quel Bagalini inizialmente proposto per una candidatura a braccetto con il sindaco Paolo Calcinaro. Che qualcuno tra i più lungimiranti volesse blindarlo subodorando una fuga a sinistra? Ci sta. La proposta, però, è morta sul nascere. L’anima di sinistra della maggioranza l’ha rispedita al mittente. In discesa le quotazioni sulla candidatura di Renzo Interlenghi.

Al netto del nome in sè, quello di Bagalini (che andrebbe di fatto a contrapporsi al duo Paolo Calcinaro-Massimo Tramannoni), la candidatura di un esponente di “La città che vogliamo” con la lista dei dem rappresenterebbe una sorta di emblema delle frizioni in seno alla maggioranza. D’altronde che il presidente Trasatti abbia sempre mantenuto il punto fermo sulle sue vedute, politiche e non, anche a costo di mettere dei paletti e prendere delle eleganti distanze da scelte e visioni di una parte dell’amministrazione, è risaputo. Vedasi per l’alleanza dell’amministrazione Calcinaro con il centrodestra proprio in Provincia o sul caso della Traviata transgender negata alle scuole. Tanto per fare un paio di esempi.

All’atto pratico, per l’esito delle votazioni delle provinciali, la candidatura in questione non cambierebbe nulla. Ma la mossa avrebbe un peso politico non da poco se la si contestualizza in ambito comunale, a poco più di un anno di distanza dalle elezioni a Fermo (primavera 2026). Se la compagine di centrodestra è già bell’e delineata, quella dem resta da “chiudere”. In casa dem, per le candidature, si fanno i nomi di Catia Ciabattoni da Porto San Giorgio, di Aronne Perugini o Ediana Mancini da Montegranaro e di Roberto Borboglini da Montappone. Non si esclude nemmeno una candidatura, per quanto elettoralmente inutile, da Porto Sant’Elpidio. E in questo caso si vocifera il nome di Annalinda Pasquali. Sì, certo, siamo sempre e comunque nel campo delle indiscrezioni, dei mormorii, delle riunioni frenetiche che vogliono darsi inutilmente una parvenza di riservatezza. Ma la politica è anche questo, è soprattutto questo. Almeno fino al 9 settembre quando dovranno essere consegnate le due liste. E il tutto nella speranza che da qui a due anni, quando si rinnoverà anche il presidente della Provincia, oltre al consiglio, i cittadini possano tornare a dire la loro nell’urna. Un cambio auspicato anche dall’attuale consigliere regionale Fabrizio Cesetti, primo ed unico presidente della nostra provincia ad essere stato eletto con il voto dei cittadini.

g.f.


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