Nuovo mammografo hi-tech alla Radiologia di Porto San Giorgio
PORTO SAN GIORGIO - Il direttore Ast, Roberto Grinta: «Si tratta di un sistema caratterizzato da altissima risoluzione spaziale, massima ergonomia e comfort per le pazienti, estrema rapidità di acquisizione e completa dotazione di applicazioni avanzate ed accessori destinati a fornire nuovi riferimenti assoluti nel settore della diagnostica senologica»
«Un nuovo mammografo, di ultimissima generazione, per la Radiologia di Porto San Giorgio». E’ l’annuncio del direttore generale dell’Ast di Fermo, dr. Roberto Grinta. Il nuovo macchinario, donato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, sarà presentato ufficialmente con una conferenza stampa in programma per fine settembre. «Non posso non ringraziare la Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, con in testa il suo presidente Girotti Pucci, che si rivela, per l’ennesima volta, sensibile e concretamente vicina alla nostra Ast per lo sviluppo e l’ammodernamento della sanità fermana, un obiettivo su cui lavoriamo quotidianamente in collaborazione e sinergia con la Regione Marche», aggiunge il direttore.
Il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, esprime “gratitudine” nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo «per la donazione di una strumentazione all’avanguardia e così importante per la salute delle donne. L’aggiornamento tecnologico e digitale delle attrezzature è in testa all’agenda politica di questa Giunta regionale che sta lavorando al potenziamento dell’offerta sanitaria per garantire le migliori risposte in termini di prevenzione e cura delle malattie. Gli screening oncologici sono uno strumento fondamentale per la diagnosi precoce del tumore della mammella che consente di avviare tempestivamente i percorsi di trattamento più efficaci».
Tornando al macchinario, «si tratta del sistema Fdr Amulet Innovality di Fujifilm, caratterizzato – si legge in una nota dell’Ast di Fermo – da altissima risoluzione spaziale, massima ergonomia e comfort per le pazienti, estrema rapidità di acquisizione e completa dotazione di applicazioni avanzate ed accessori destinati a fornire nuovi riferimenti assoluti nel settore della diagnostica senologica». Il nuovo mammografo è in grado di gestire tutti i metodi di indagine volumetrica ad oggi diffusi, inclusa la tomosintesi, garantendo un elevato livello di qualità dell’immagine, una dose radiologica ridotta per la paziente ed un elevato comfort. Il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nel sesso femminile ed è la principale causa di morte nelle donne occidentali di età compresa fra i 40 e i 50 anni. Negli ultimi anni si è registrata una significativa riduzione della mortalità soprattutto grazie ai progressi terapeutici e alla diagnosi precoce, alla quale ha contribuito la diffusione degli screening mammografici. Negli ultimi anni è stata introdotta nella pratica clinica la tomosintesi mammaria (detta anche “Mammografia 3D”), che permette di acquisire le immagini da diverse angolazioni, di ricostruirle e visualizzare tridimensionalmente gli “strati” che le compongono. Il tutto utilizzando una dose radiologica ridotta a carico delle ghiandole mammarie. La mammografia, si ricorda, è la metodica dotata di maggiore sensibilità diagnostica, di gran lunga superiore a quella dell’esame clinico e dell’ecografia, soprattutto nei tumori di piccole dimensioni. Lo screening mammografico viene eseguito sulla popolazione target asintomatica, cioè su donne di età compresa tra 45 e 75 anni che non siano state operate per patologia maligna mammaria. Le donne vengono invitate dalla segreteria dello Screening a prendere appuntamento con cadenza biennale per l’esecuzione della mammografia presso la Radiologia di Porto San Giorgio, in cui, ad oggi, si esegue lo screening di I livello. Nel 2023 sono stati eseguiti 7000 esami di I livello di screening nella Ast Fermo. Le immagini mammografiche vengono interpretate in “doppio cieco”, cioè all’insaputa l’uno dell’altro, da due medici radiologi. Il risultato della mammografia di screening può essere negativo (per cui la donna viene richiamata a nuovo esame dopo 2 anni) o dubbio (nel qual caso si ricorre ad un ulteriore approfondimento diagnostico- screening di II livello- con esame ecografico o con proiezioni mammografiche aggiuntive o con biopsia) o positivo. In quest’ultimo caso la paziente viene gestita dalla Breast Unit Aziendale, composta da radiologo, oncologo e chirurgo, e sottoposta ad adeguato trattamento».