«Con estrema soddisfazione comunichiamo la pubblicazione, avvenuta in data odierna dell’ordinanza della sezione tributaria della Corte Suprema di Cassazione in merito al ricorso 5678/2023 avente ad oggetto il tema della cosiddetta Busta Paga pesante. L’ordinanza riconosce il diritto dei contribuenti del cratere sismico a vedersi restituito il 60% delle imposte versate nel periodo coperto dalla possibilità di avvalersi della Busta Paga pesante». A comunicarlo sono Alessandro De Grazia, della Cgil Fermo, e Maurizio Valentini della Spi Cgil, sempre di Fermo.
«Questo terzo e definitivo grado di giudizio – sostengono, in una nota stampa, i due sindacalisti – riconoscendo in maniera indiscutibile il diritto, mette quindi la parola fine al contenzioso giudiziario durato anni e che abbiamo dovuto affrontare per superare la vicenda vissuta dai cittadini del cratere del sisma 2016 che non avevano inizialmente aderito alla busta paga pesante e che avevano subito una modifica normativa arrivata solo in un secondo momento che li aveva esclusi dallo sconto finale. La normativa riguardante la “busta paga pesante” prevedeva infatti inizialmente che i residenti dei Comuni terremotati potessero optare per la sospensione delle ritenute fiscali e previdenziali da agosto 2016 fino a tutto il 2017, i cui importi sarebbero dovuti essere rimborsati per intero successivamente. Per evitare di “indebitarsi” ulteriormente in un momento difficile come quello del post-sisma e visto il presupposto dell’integrale restituzione, moltissimi lavoratori dipendenti e pensionati hanno preferito non avvalersi della “busta paga pesante”. Successivamente, il “Decreto Sisma” ha invece modificato la normativa, prevedendo che coloro che avevano beneficiato della sospensione delle imposte avrebbero dovuto restituire solo il 40% di quanto dovuto. Dopo aver chiesto invano per anni una soluzione politica siamo stati quindi costretti ad affrontare una complessa battaglia giudiziaria, che siamo riusciti a vincere solo grazie alla
determinazione dello Spi Cgil (Sindacato Pensionati), al grande impegno di tutta l’organizzazione della Cgil ed alla competenza dello studio legale avv. Giovanni Chiarella di San Severino Marche che ci ha assistiti in questa importante vertenza. Ad oggi abbiamo istruito oltre 600 pratiche solo nella nostra provincia di Fermo.
L’ordinanza di oggi, a suo modo storica, permetterà quindi a tutti coloro che hanno presentato l’istanza di rimborso nei tempi previsti di poter accedere alla restituzione delle somme da parte dell’Agenzia delle Entrate con le modalità che comunicheremo appena chiarite. Come Cgil e Spi Cgil di Fermo – concludono – esprimiamo quindi tutta la nostra soddisfazione per essere riusciti ad affermare ancora una volta il diritto dei lavoratori, pensionati e disoccupati del nostro territorio, difendendo a pieno i principi di uguaglianza e giustizia sociale che sono alla base nostra Costituzione e che fanno parte dei valori che come sindacato tentiamo ogni giorno di affermare».
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