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Morte Lorenzo D’Angelo: si va a processo

FERMO - L'imputato è chiamato a comparire davanti al gup del tribunale di Fermo il 10 ottobre. L'accusa è di omissione di soccorso. I legali della famiglia della vittima: «Sebbene la ricostruzione dei fatti per situazioni così al limite incontri ostacoli oggettivi, ci sono circostanze nebbiose, personaggi che sembrano estranei ma per i quali si sono chiesti approfondimenti investigativi». Il legale dell'imputato: «l mio assistito ha fatto di tutto per salvare la vita del giovane. Processo per fare piena luce sull'accaduto»

Rossano Romagnoli

Fissata la data del processo per la morte di Lorenzo D’Angelo, avvenuta il 19 dicembre 2022. Il 10 ottobre l’imputato comparirà davanti al gup del tribunale di Fermo, Maria Grazia Leopardi. Dovrà rispondere dell’accusa di omissione di soccorso. Secondo il pm Marinella Bosi l’imputato avrebbe ritardato i soccorsi e l’avviso dell’autorità. Così avrebbe fatto trascorrere del tempo prezioso per salvare la vita al giovane.

Leonardo Tosoni

Intanto, la Procura di Fermo ha anche indagato su eventuali diverse dinamiche con responsabilità di altri soggetti chiedendo poi l’archiviazione. Ad opporsi è il collegio difensivo che difende la famiglia di Lorenzo, composto dagli avvocati Leonardo Tosoni, Giovanni Piergentili e Rossano Romagnoli. I legali hanno chiesto sin da subito approfondimenti specifici ed hanno indicato nuovi testimoni da ascoltare. A questo, hanno aggiunto la richiesta di esami specifici sui reperti in quanto secondo la famiglia ed i legali la vicenda non sarebbe ancora chiara: «Sebbene la ricostruzione dei fatti per situazioni così al limite incontri ostacoli oggettivi, ci sono circostanze nebbiose, personaggi che sembrano estranei ma per i quali si sono chiesti approfondimenti investigativi». Sulla richiesta degli avvocati si attende la decisione del gip del tribunale di Fermo, Teresina Pepe. Intanto gli avvocati hanno annunciato che durante il processo si costituiranno parte civile.

Matteo Restuccia

A difendere l’imputato è il legale Matteo Restuccia: «La sede processuale sarà quella in cui verrà fatta piena luce sull’accaduto. Il mio assistito ha fatto di tutto per salvare la vita del giovane. Da parte sua non c’è alcuna ostilità verso i familiari della vittima in quanto i due erano legati da un rapporto di amicizia».

Erano circa le 2,30 della notte tra il 18 e il 19  dicembre quando Lorenzo D’Angelo è stato trovato privo di sensi in un appartamento a Porto Sant’Elpidio. A nulla erano valse le manovre salvavita dei sanitari del 118. Purtroppo per il ragazzo non c’era ormai più nulla da fare.

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