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Provinciali e il “caso” Bagalini, il consigliere di maggioranza nella lista del Pd: manca solo l’ufficialità

FERMANO - La lista è ancora work in progress ma visto che la presentazione delle due liste (di centrodestra e di centrosinistra) scadrà il 9 settembre, c'è ancora poco da attendere. Ma c'è ancora molto da scoprire, soprattutto dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale che sembra proprio essere diventato un terreno di scontro per una guerra fredda tra opposte fazioni che provano a rafforzarsi o ricollocarsi nello scacchiere territoriale, e un giro di boa per la politica fermana, a partire da quella del capoluogo di provincia

Manolo Bagalini

Il consigliere comunale della lista di maggioranza di Fermo “La città che vogliamo”, Manolo Bagalini, a un passo dalla candidatura nella lista del Pd per le prossime elezioni provinciali del 29 settembre.

Il suo nome, o meglio la sua candidatura nelle file dem, ha creato uno scossone nella maggioranza fermana. Il fatto che un consigliere di maggioranza si candidi in una lista a forte trazione dem, dunque di un partito che a Fermo siede all’opposizione, non passa certo inosservato. E i più “velenosi” lo vedono come un segnale di rischio sfaldamento della maggioranza. Certo che un consigliere da solo, soprattutto in un consiglio numericamente corposo come quello fermano, non può ambire a far vacillare la maggioranza. Ma le attenzioni della politica si sono spostate sulla sua compagine, la lista “La città che vogliamo” che a Fermo esprime un presidente del consiglio comunale, Francesco Trasatti, e un assessore, Micol Lanzidei. Prove tecniche di affrancamento dall’amministrazione Calcinaro in vista delle prossime elezioni comunali del 2026? In consiglio, con Bagalini, compagni di lista, siedono l’ex assessore Savino Febi, Gabriele Palmucci e Nicola Pascucci. Ipotesi che certo non può essere scartata.

Comunque, al netto delle girandole della politica, si diceva che la candidatura di Manolo Bagalini (ex segretario cittadino Pd) è a un passo dall’ufficialità. Contattato telefonicamente, il consigliere ha deciso di non rilasciare dichiarazioni. In queste ore si sono susseguite riunioni su riunioni, confronti, anche accesi. E anche in casa Pd c’è chi (pochi per la verità) ha storto un pò il naso sull’operazione Bagalini. Ma alla fine l’ha spuntata la compagine che ha visto di buon occhio il disegno politico teso ad aprire una breccia nella maggioranza.

La lista Pd è ancora work in progress ma visto che la presentazione delle due liste (di centrodestra e di centrosinistra) scadrà il 9 settembre, c’è ancora poco da attendere. Ma c’è ancora molto da scoprire, soprattutto dopo le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale che sembra proprio essere diventato un terreno di scontro per una guerra fredda tra opposte fazioni che provano a rafforzarsi o ricollocarsi nello scacchiere territoriale, e un giro di boa per la politica fermana, a partire da quella del capoluogo di provincia.

g.f.


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