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Allarme truffe: la Valtenna sotto attacco, testimonianze e dettagli del modus operandi

TRUFFE - Di base, il modus operandi è sempre lo stesso: una telefonata a cui seguirebbe una visita a casa, una volta circuita la vittima prescelta. A cambiare, solo alcuni dettagli. Uomini, di cui almeno uno con accento del posto, questo l’identikit

(foto dal sito www.regione.marche.it)

di Silvia Ilari

Continuano le segnalazioni di tentata truffa nel territorio di Montegiorgio. Nella giornata di sabato 7 settembre, il telefono è squillato in diverse abitazioni. Una donna residente a Montegiorgio, racconta di aver ricevuto una chiamata al numero fisso, in mattinata. In questo caso, non sarebbe stato nominato alcun incidente, come in altri episodi, precisa la signora. 

«La prima cosa di cui mi ha parlato è stata un’assicurazione stipulata a nome di mio figlio. Mi sono subito insospettita perché ha chiamato mio figlio con il nome di mio marito. Inoltre, conosco benissimo la voce dell’agente che ci segue e non era quella». Davanti all’insistenza dell’uomo all’altro capo del filo, la signora ha iniziato a chiedere di quale gruppo assicurativo si trattasse e a quale tipo di polizza si riferisse. A quel punto, il presunto truffatore ha continuato a farfugliare qualcosa, fino a quando, sentendosi messo alle strette, ha riattaccato. 

Come già accennato, non è stata l’unica ad aver ricevuto una chiamata nella giornata di sabato. «Ha chiamato di mattina, ha risposto mia madre» afferma un residente di Piane di Montegiorgio. In questo caso il truffatore sembrava molto informato: «Conosceva i nomi di tutti, sostenendo di essere un avvocato che aveva telefonato a causa di un incidente in cui ero coinvolto io. Ha chiesto di parlare con mio padre, perché c’era bisogno di pagare una cauzione per quanto successo al figlio. A quel punto, mia madre ha iniziato a fare insistentemente domande e allora lui ha riattaccato. Poco dopo, nella mia zona, sono state contattate altre famiglie, nello stesso modo». 

I colpi andati a segno

In paese, la preoccupazione è diventata qualcosa di tangibile mercoledì scorso, quando un’anziana di Piane di Monteverde è stata truffata e le sono stati portati via 5000 euro e dei gioielli che indossava in quel momento. La signora, ovviamente spaventata visto che le era stato detto che il figlio e una parente avevano avuto un grave incidente e che servivano soldi per evitare loro conseguenze penali, ha atteso che il truffatore arrivasse a casa sua, mentre l’altro la teneva in linea. Al telefono chi ha chiamato si è identificato come appartenente alle forze dell’ordine, per poi mandare un altro uomo a riscuotere il tutto. Un vicino di casa, insospettito, ha provato invano a chiamare la donna, il cui telefono però risultava sempre occupato.

Da una ricostruzione dei fatti, in questo caso, è legittimo suppore che i truffatori fossero almeno in tre: colui che ha telefonato, chi è andato a casa della signora e il complice che aspettava quest’ultimo fuori con un Suv, probabilmente di marca Peugeot. A entrare in casa, sembrerebbe sia stato un uomo sui 30 anni, con un completo blu.

C’è un fattore comune con la prima testimonianza da non sottovalutare: l’accento. In entrambi i casi è stata notata un’inflessione del posto. «L’accento era delle nostre parti» sostiene la montegiorgese che abita nel capoluogo. Diversamente, per quanto detto per Piane di Monteverde, afferma che, dalla voce, l’uomo «le sarebbe sembrato più grande», segno che i complici potrebbero scambiarsi i ruoli o effettuare più chiamate in contemporanea. 

Da notare è che sono state diverse le volte in cui il truffatore al telefono sembrasse conoscere bene le famiglie contattate. Nel caso della nostra testimone ha sbagliato, in altri casi no. Che, oltre allo studio delle vittime, si celi anche una conoscenza pregressa, perché persona del posto?

Se non di Montegiorgio, almeno del Fermano, visto quanto verificatosi anche in vari Comuni della Valtenna e a Torre San Patrizio. 

Purtroppo, nella giornata di sabato, proprio quella in cui sono state effettuate diverse chiamate di cui abbiamo raccolto le testimonianze, un altro colpo è andato a segno. Un’anziana ottantenne di Piane di Montegiorgio è stata raggirata da un sedicente avvocato, che le avrebbe detto che la figlia aveva avuto un incidente, seguendo il solito copione. La donna avrebbe provato anche a fare delle telefonate, ma invano, poiché la linea sembrava non funzionare. Nel frattempo, era riuscito a farsi consegnare denaro contante e oro. 

Una carrellata di episodi, questi, che stanno allarmando non poco la popolazione. C’è chi si chiede se ci siano le immagini delle telecamere per identificare la targa, chi afferma che un caso si sarebbe verificato già a marzo e con la stessa metodologia, chi reclama maggiore sicurezza. 

Tempo fa, proprio a Montegiorgio, era stato organizzato un incontro informativo dedicato in particolare agli anziani, in occasione del passaggio al mercato libero dell’energia elettrica, per evitare che incappassero in episodi di questo tipo e che aveva avuto un buon riscontro di pubblico. Uno spunto, dunque: perché non replicare l’esperienza in vari incontri in tutto il Fermano, con amministrazioni e forze dell’ordine in sinergia, per far sì che le persone possano riconoscere sin da subito, o quantomeno “allenarsi” a tenere alta la guardia anche contro questo genere di truffe? 

 


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