FERMO – Nonostante sia arrivata una sconfitta, il derby con l’Ancona lascia comunque spunti positivi a mister Bolzan e tutto l’ambiente gialloblù, che ha visto una squadra viva dal primo all’ultimo minuto. Romizi e compagni hanno dato tutto per rimediare all’errore iniziale e riprendere una partita in cui avrebbero meritato sorte migliore.
«Sono orgoglioso della squadra, perché ha lottato e giocato come la nostra gente vuole. Partiamo da questa base che si è creata in poco tempo, con una mentalità giusta. Sicuramente l’episodio negativo in questo tipo di partite ti può condizionare. probabilmente ci siamo impauriti dopo quell’errore, anche il fatto di avere poche partite insieme non ci ha aiutato, abbiamo rinunciato a ragionare in certi momenti e questo si è visto – ammette Bolzan – nel primo tempo abbiamo avuto un’occasione clamorosa con Sardo, un’azione costruita volutamente. Abbiamo provato a giocare come volevamo, poi non sempre il campo ci ha aiutato. Sono comunque soddisfatto della prova fatta dai ragazzi. Voglio ringraziare il nostro pubblico, che è tanta roba. Sapevo che ci sarebbe stata una risposta così importante per questa gara, vedere tanta gente allo stadio fa piacere e speriamo di costruire tutti insieme qualcosa di importante per questa città».
Sulla stessa linea del mister anche il ds Michele Paolucci, che elogia lo spirito del collettivo e si tiene stretto questo inizio di stagione, che ha visto la squadra giocare a viso aperto contro due squadre che partivano con i favori del pronostico.
«Se pensiamo che fino ad un mese fa qui non c’era neanche una squadra, bisogna dare le giuste proporzioni alle cose. Ho visto i ragazzi amareggiati ed è giusto così – dichiara Paolucci – purtroppo ci siamo fatti gol da soli, ma sono errori che fanno parte del nostro progetto di crescita. I ragazzi hanno comunque avuto la voglia di rimettere in piedi una partita che si era messa male. Dalle sconfitte bisogna sapersi rialzare e penso che questi ragazzi abbiano la capacità di farlo e di andarsi a prendere le soddisfazioni che meritano».
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