Crisi idrica che si è aggravata nel tempo, chiusure estive con relativi disagi per il turismo, non solo per i cittadini, misure straordinarie messe in atto per garantire, nonostante tutto, il servizio ai cittadini dei 59 Comuni di competenza della Ciip spa.
A fine luglio Ciip, Ato 5 e Regione Marche (attivando la Protezione Civile) hanno chiesto lo stato di emergenza/calamità per il Piceno ed la parte di Fermano interessata, con la conseguente “deroga al rispetto degli standard specifici e generali di qualità contrattuale previsti dalla deliberazione Arera del 2016”.
L’Argomento è stato al centro di una riunione del 10 settembre con tutte le associazioni a tutela dei consumatori che, ovviamente, non si sono trovate d’accordo (vedi sotto cosa recita la nota stampa delle associazioni).
Ma la preoccupazione, dopo un’estate “di sacrifici” per il loro territorio, è anche dei sindaci di Grottammare. Alessandro Rocchi, e Fermo, Paolo Calcinaro, che in una nota congiunta chiedono come saranno gestite le prossime emergenze.
«Dopo una difficile estate sul fronte dell’approvvigionamento idrico delle nostre comunità – scrivono Rocchi e Calcinaro – e per le chiusure che hanno comunque toccato i nostri cittadini quanto il sistema turistico dei nostri comuni, riteniamo che nella prossima, e ormai imminente, elezione degli organi di indirizzo della Ciip un punto focale per chiunque si volesse candidare è proprio questo: come gestire prossime analoghe emergenze?
Quali misure o investimenti portare nel frattempo avanti per evitare le situazioni vissute e con quali tempistiche?
Questi sono temi interrogativi che rimangono assolutamente sul tappeto nel rapporto tra comunità territoriale e consorzio poiché comunque, rispetto a quanto vissuto, ci si deve attendere nel futuro sia a una comunicazione maggiormente tempestiva ai nostri cittadini riguardo ai disagi cui potranno incorrere sia un piano più ragionato delle eventuali chiusure affinché le stesse non gravino, come accaduto quest’anno, solamente in alcuni comuni o dentro di essi in alcuni quartieri ma siano ragionate e disposte “a scacchiera” affinché il disagio sia spalmato su una popolazione più ampia e quindi più sopportabile.
Su questo riteniamo che si debba aprire un dibattito sin da ora tra consorzio, amministrazione, cittadino e ovviamente futuri candidati alle cariche di indirizzo.
Ovviamente permane un ringraziamento a chi si è trovato a fronteggiare quest’anno un’emergenza che tuttavia nel futuro prossimo dovrà essere gestita e programmata e non solo subita.
Ci teniamo infine a ringraziare anche quei cittadini che disagi e limitazioni li hanno vissuti per lunghi periodi o in qualche caso li stanno ancora subendo».
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