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Riduzione sportelli bancari, Cesetti: «Giunta regionale immobile»

FERMANO - Il consigliere dem Fabrizio Cesetti: «Quasi un terzo dei Comuni senza servizi, i più colpiti gli anziani delle aree interne. Banche e Poste italiane non inseguano solo la logica del profitto»

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«Nonostante l’approvazione all’unanimità di diverse mozioni presentate dal gruppo assembleare del Partito Democratico, non si arresta l’emorragia di sportelli bancari che colpisce soprattutto le aree interne e montane della nostra regione. Un fenomeno che sta diventando una vera e propria emergenza, specie per quelle fasce più deboli della popolazione come gli anziani, senza mezzi di trasporto autonomo e senza competenze digitali, costrette a patire i maggiori disagi mentre dovrebbero essere quelle più tutelate dalle istituzioni. L’impressione è che, nonostante l’impegno conferitogli dal consiglio regionale grazie al Partito Democratico, il presidente Acquaroli e la sua giunta non abbiano preso seriamente la problematica. Anzi, direi proprio che nulla è stato fatto se è vero che i recenti dati diffusi dal Centro studi della Cna Marche affermano che la ristrutturazione degli sportelli bancari sta lasciando senza servizi quasi un terzo dei Comuni marchigiani: ben 66 su 225, mentre in altri è presente solo il bancomat. Il dato peggiore, ancora una volta, si registra nel fermano, dove sono ben 18 su 40 i Comuni a esserne privi, molti dei quali situati nel cratere sismico». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che sull’emergenza dettata dalla chiusura degli sportelli bancari sul territorio regionale ha presentato una nuova interrogazione presentata in data 19 settembre.

«Gli sportelli bancari e quelli delle Poste italiane – continua Cesetti – sono servizi di prossimità essenziali anche nel processo di mantenimento e ricostruzione del tessuto sociale; non possono solamente inseguire la logica del profitto. Serve dunque un impegno politico da parte della Regione Marche per trovare soluzioni di equilibrio tra gli interessi dei cittadini e quelli degli istituti di credito. Per questo ho ritenuto utile riproporre la questione al consiglio regionale con un’apposita interrogazione. Anzitutto vogliamo conoscere se e quali iniziative sono state assunte per dare seguito agli impegni assunti con le mozioni approvate da ormai oltre due anni. In secondo luogo, vogliamo sapere se e come è intenzione della giunta regionale intervenire concretamente per arrestare questa progressiva desertificazione bancaria».


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