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Pistole in arrivo per la Polizia locale di Porto San Giorgio

PORTO SAN GIORGIO - Il sindaco Valerio Vesprini: «Sia chiaro, non intendiamo creare degli sceriffi a Porto San Giorgio, bensì tutelare la sicurezza di queste figure e metterle nella condizione di operare al meglio. Insomma, il discorso non deve limitarsi alla questione "arma sì arma no", ma deve contemplare altri aspetti come ad esempio i corsi di autodifesa a cui i vigili potranno essere chiamati»

di Sandro Renzi
«Credo che i tempi siano maturi». Così il sindaco Valerio Vesprini annunciando che uomini e donne della Polizia locale potranno essere dotati di pistole anche a Porto San Giorgio. Già lo sono i Comuni vicini come Fermo e Porto Sant’Elpidio, all’appello mancavano però i colleghi rivieraschi che di fatto svolgono le stesse incombenze e le stesse attività, talvolta pericolose, dei vigili urbani di altre località confinanti.

«Si tratta di un percorso durato anni – spiega il primo cittadino – al quale abbiamo dedicato tempo ed incontri con l’obiettivo primario di tutelare il personale chiamato a svolgere servizi interforze senza avere le necessarie dotazioni. Penso sia opportuno metterli nella condizione di operare in tranquillità ad esempio quando devono dare attuazione ai provvedimenti di daspo».

La decisione di optare per acquistare delle pistole fa seguito anche ai fatti di cronaca accaduti questa estate. Episodi di microcriminalità che hanno scosso la comunità sangiorgese. «Sia chiaro – prosegue Vesprini – non intendiamo creare degli sceriffi a Porto San Giorgio, bensì tutelare la sicurezza di queste figure e metterle nella condizione di operare al meglio. Insomma, il discorso non deve limitarsi alla questione “arma sì arma no”, ma deve contemplare altri aspetti come ad esempio i corsi di autodifesa a cui i vigili potranno essere chiamati».

Lo spray al peperoncino prima e le bodycam dopo, sono tutti strumenti che vanno nella stessa direzione: supportare il lavoro dei vigili. Ai quali, ora, si chiede un passo in più: l’uso, o meglio la dotazione di un’arma da fuoco. Per farlo, ovviamente, il personale dovrà essere sottoposto a test psicoattitudinali e valutazioni sullo stato anche fisico. «Sono chiamati a svolgere interventi sempre più rischiosi e con più frequenza rispetto al passato. Credo quindi sia arrivato il momento di affrontare la questione e chiedere il cerchio» chiosa il sindaco Vesprini. Resta ovviamente da capire quanti agenti della Polizia locale, a seguito dei test, saranno dotati dell’arma e anche con quale spirito si approcceranno a questa novità. C’è chi pensa che sia una dotazione ormai imprescindibile per una Polizia locale al passo con i tempi e con le mansioni, e chi, invece, non la vede di buon grado, soprattutto per i “rischi” che portare nella fondina un’arma, e soprattutto estrarla, comporta.


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