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Recupero Excelsior, tutto fermo al 2023. Vesprini: «La proprietà ha ancora sei mesi per firmare la convenzione»

PORTO SAN GIORGIO - Stallo. Non ci sono novità per la riqualificazione dell'ex cinema Excelsior. E' stato lo stesso sindaco Valerio Vesprini, in Consiglio comunale, rispondendo ieri sera ad una interrogazione del Pd, a fare il punto sull'annosa questione legata al recupero del centralissimo immobile. Ricostruendo quello che è avvenuto nell'ultimo anno tra le parti, ovvero ben poco.

di Sandro Renzi

Stallo. Non ci sono novità per la riqualificazione dell’ex cinema Excelsior. E’ stato lo stesso sindaco Valerio Vesprini, in Consiglio comunale, rispondendo ieri sera ad una interrogazione del Pd, a fare il punto sull’annosa questione legata al recupero del centralissimo immobile. Ricostruendo quello che è avvenuto nell’ultimo anno tra le parti, ovvero ben poco. «Nell’ottobre del 2023 -ricorda il sindaco- abbiamo invitato la Cinematografica Excelsior e Timone srl a presentare la polizza fideiussoria e a sottoscrivere la convenzione urbanistica per la riqualificazione del vecchio cinema, rimanendo in attesa di conoscere il nome del notaio dove stipulare gli atti. Nel mese di novembre abbiamo inviato copia dello schema di convenzione alle stesse ditte». Ad oggi, però, proprio la convenzione, atto preliminare all’avvio dei lavori, non risulta ancora sottoscritta.

Vesprini che mette in guardia anche rispetto alla scadenza dei termini previsti. «Faccio presente che le due ditte possono stipulare la convenzione entro e non oltre 18 mesi dall’approvazione definitiva della variante urbanistica, ovvero entro il 14 marzo 2025. Se i termini decorreranno senza riscontri, l’ente provvederà all’adozione dei provvedimenti per quanto di competenza». Un iter, pertanto, che resta appesa ad un filo ed alle decisioni che prenderà l’imprenditrice Paola Renzi. La replica al sindaco è arrivata dalla consigliera dem, Catia Ciabattoni che ha acceso i riflettori sulla scadenza imposta di 18 mesi per la firma della convenzione. «C’è scritto che va firmata entro e non oltre 18 mesi dall’approvazione definitiva della variante urbanistica -ha osservato quest’ultima- ma non obbligatoriamente a ridosso della scadenza. Chiedo allora all’Amministrazione di incalzare la proprietà e mettere in campo tutto quello che può servire a riaprire un tavolo». Fermo restando, ovviamente, che c’è uno schema di convenzione in atto e che lo stesso fissa dei termini precisi rendendo complesso un’opera di pressing sul privato. Ciò che il Comune farà, tuttavia, come anticipato dal sindaco, sarà di inviare un nuova nota alla proprietà sollecitando l’attesa firma.


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