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«Il Murri ottima realtà regionale» Lettera di ringraziamento della figlia di una paziente. Grinta e Saltamartini ricambiano

FERMO - I ringraziamenti del direttore generale Ast Fermo, Roberto Grinta, e dell'assessore regionale Filippo Saltamartini che si uniscono ai complimenti rivolti al personale dell'ospedale di una donna, figlia di una anziana paziente

L’ospedale Murri

«Parole che corrispondono a verità ma che, ogni volta che arrivano, ci riempiono di orgoglio e soprattutto, ci rendono felici per la gratitudine espressa nei confronti dei tanti nostri professionisti che contribuiscono in maniera significativa a tenere alta, anzi ad incrementare, gli standard qualitativi della nostra sanità fermana contraddistinta da professionalità e grande umanità. Parole che assumono un valore doppio in considerazione del fatto che arrivano dopo una dolorosa perdita con l’Ast Fermo tutta che porge le più sentite condoglianze all’autrice della lettera». Con queste parole il direttore generale dell’Ast Fermo, Roberto Grinta, vuole ringraziare la cittadina Maria Teresa Eleuteri per la sua lettera di encomio ed elogio all’ospedale Murri di Fermo.
«Desidero ringraziare i professionisti che con impegno, abnegazione e umanità rendono grande il nostro Sistema Sanitario Regionale – dichiara il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini – Come giunta regionale lavoriamo per affiancare il personale mettendolo nelle migliori condizioni possibili per esprimere al meglio i propri talenti. Ringrazio anche la famiglia che nel momento del dolore ha voluto dare testimonianza di questa storia di buona sanità».

Da sin. Roberto Grinta e Filippo Saltamartini

Di seguito la lettera diffusa dall’Ast Fermo (si riportano il nome dell’autrice della lettera e della madre defunta, come espressamente autorizzato dall’autrice stessa e comunicato dall’Ast con una nota stampa)
L’Augusto Murri un’ ottima realtà nella Regione Marche. Chi scrive questo articolo è la figlia di una paziente, quasi novantacinquenne, Minnucci Assunta ricoverata il primo settembre al Pronto Soccorso. Premetto che la sanità pubblica deve tutelare la salute individuale o di una collettività ed è gestita da organismi pubblici le cui strutture e attività sono finalizzate a garantire la tutela e il recupero della salute fisica e psichica dell’individuo.
Prima di esporre la degenza di mamma in questo mese di settembre voglio ricordare, con commozione, il dr. Federico Lamponi e la sua equipe che hanno operato mia madre per la seconda volta al femore dell’anca destra, all’età di 92 anni, regalandole ben 3 anni di buona vita.
Un ringraziamento va anche a 2 fisioterapisti eccezionali: Emanuele Zocchi e Silvia Paccapelo che sono riusciti a farla camminare.
Ritorno col discorso del Pronto Soccorso.
Al Pronto Soccorso, di domenica pomeriggio è stata subito seguita dai dottori: Loris Petracci e Marco Ercoli i quali si sono dimostrati subito seri professionisti veramente ligi al giuramento di Ippocrate. Cito uno stralcio: ”…regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio…”. Nonostante l’avanzata età si sono prodigati per salvarla.
Mia madre ha così superato il primo “step”; il giorno dopo era ricoverata al Reparto di Medicina Uno e devo dire grazie al primario dottor Angelici, alla dottoressa Stoppa, alla dottoressa Bitti, al dottor Martino, alla dottoressa Pinciotti, alla dottoressa Bassi (dottoressa del Reparto di Nefrologia), al caposala Mastroianni, agli infermieri, agli operatori sociosanitari che si sono prodigati per il benessere di mamma con un ottimo coordinamento.
Ringrazio  infinitamente il Primario che mi ha permesso di stare insieme a mamma fino all’ultimo momento della sua vita e le ho potuto tenere le sue mani nelle mie, la sua vita è cessata il 7 settembre alle 11,30, il suo corpo non reagiva più ai numerosi stimoli e alle flebo che l’hanno nutrita, curata e stimolata anche a livello cardiaco. Ci tengo a dire che i parenti e gli amici che sono venuti a trovarla in obitorio hanno detto: ”non sembra morta” il viso era disteso, la bocca accennava un sorriso questo perché era stata ben curata. Grazie, infinitamente grazie.
Maria Teresa Eleuteri

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