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Provinciali, Putzu (FdI) a 360 gradi: «Centrodestra unito e civici sbaragliano il centrosinistra. Con Calcinaro sintonia» Stilettate a Pd e M5S

L'ANALISI del consigliere regionale FdI. Sulla protesta di alcuni sindaci della montagna: «Purtroppo una legge del genere non garantisce rappresentatività equa. I sindaci hanno fatto bene a stigmatizzare questo fatto. Ma forse, se fossero andati a votare, magari avrebbero potuto scegliere Pisana Liberati (non entrata per 160 punti) che tanto ha fatto proprio per la montagna. Si è impegnata senza sosta per evitare l'accorpamento delle scuole nei piccoli Comuni. Se i sindaci avessero votato, forse ora avrebbero una consigliera che tanto si è spesa per il territorio montano. E poi ho visto che ad Amandola (il sindaco Adolfo Marinangeli ha dichiarato apertamente che non sarebbe andato all'urna) due consiglieri di maggioranza hanno votato per la lista del Pd. E' evidente che non hanno seguito le indicazioni del primo cittadino. Mi dispiace che una parte della sua maggioranza non l'abbia ascoltato»

Andrea Putzu

«Un cappotto storico del centrodestra unito sul centrosinistra unito». Così il consigliere regionale FdI, Andrea Putzu, definisce la vittoria della lista “Provincia inclusiva” alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale. La lista a forte trazione centrodestra, infatti, ha piazzato 8 consiglieri contro i due della lista a matrice centrosinistra “Intesa per la Provincia”.

«Dicevo, il centrodestra unito, insieme ai civici, ha sbaragliato il centrosinistra unito, che correva con il Movimento 5 Stelle, la sinistra e il campo largo con Italia viva. Ci fa sorridere – la punta sarcastica di Putzu – vedere il M5S prima dire che non sarebbe andato a votare perché, come noi, contestava questa legge, e poi unirsi al Pd che questa legge, con Delrio, l’ha fatta. Stesso dicasi per il Pd: prima fanno questa legge e poi adesso la contestano».

Ma quali riverberi l’esito elettorale potrà avere sui consigli comunali? E ora si parla anche di Noi Moderati…

«Questo non sta a me dirlo. Io so che il centrodestra unito vince. Questa volta anche Fi si è unita a tutti noi (due anni fa aveva deciso di correre in solitaria). Noi Moderati è un piccolo partito che sta crescendo e che ha rappresentato un valore aggiunto per la nostra coalizione. Va sottolineato anche il fatto che è riuscito a far eleggere una donna, oltretutto espressione della Valdaso. Vorrei davvero ringraziare tutti gli alleati: la Lega, FI che è tornata col centrodestra, Noi Moderati e i civici di Calcinaro».

Risaliamo dalla valle alla montagna dove diversi sindaci non si sono recati all’urna per protestare contro la mancata candidatura di un rappresentante della zona montana. Uno schiaffo all’entroterra?

«Purtroppo una legge del genere non garantisce rappresentatività equa. I sindaci hanno fatto bene a stigmatizzare questo fatto. Ma forse, se fossero andati a votare, magari avrebbero potuto scegliere Pisana Liberati (non entrata per 160 punti) che tanto ha fatto proprio per la montagna. Si è impegnata senza sosta per evitare l’accorpamento delle scuole nei piccoli Comuni. Se i sindaci avessero votato, forse ora avrebbero una consigliera che tanto si è spesa per il territorio montano. E poi ho visto che ad Amandola (il sindaco Adolfo Marinangeli ha dichiarato apertamente che non sarebbe andato all’urna) due consiglieri di maggioranza hanno votato per la lista del Pd. E’ evidente che non hanno seguito le indicazioni del primo cittadino. Mi dispiace che una parte della sua maggioranza non l’abbia ascoltato».

A proposito della mancata rielezione di Pisana Liberati. Lei si è speso molto per questa campagna elettorale. Si recrimina qualcosa?

«Credo che FdI abbia fatto il massimo. Sì, certo, forse potevamo prendere qualche voto in più per Liberati che ha dato tantissimo alla Provincia e al territorio. Purtroppo la politica è anche questo. Ha avuto anche una scheda nulla. Mi dispiace davvero molto».

A proposito del vicepresidente uscente Paolo Calcinaro, rientra in consiglio provinciale ma già per la carica di nuovo vicepresidente si fa il nome del neoeletto Giorgio Marcotulli (FdI) anche se il più votato della vostra lista è il sindaco Endrio Ubaldi. Soliti baratti politici? E il sindaco di Fermo lo considera ormai un uomo col, se non addirittura del centrodestra?

«Di cariche e incarichi non si è ancora parlato. Lo vedremo più avanti. Calcinaro è un amministratore che è sempre stato a disposizione, così come i suoi civici e la sua maggioranza. Anche due anni fa abbiamo “corso” insieme per le Provinciali, e vinto insieme. Non sta a me dire se sia di centrodestra o meno. So che con lui abbiamo sintonia, così come è stato due anni fa».

A proposito di maggioranza fermana. La campagna elettorale per le Provinciali si è animata proprio per lo scisma con la candidatura di Manolo Bagalini (La Città che Vogliamo) con la lista di centrosinistra. Come legge questo dato?

«La politica deve sempre, prima o poi delinearsi. A Fermo abbiamo un’amministrazione civica con cui abbiamo collaborato come Regione Marche. La decisione assolutamente legittima de “La Città che Vogliamo” è espressione di una chiara volontà politica: hanno deciso che alle prossime elezioni andranno col Pd».



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